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Covid 19

Apre l’ospedale allestito dagli Alpini alla Fiera di Bergamo: arrivati i primi 4 pazienti covid

Da ieri pomeriggio è operativo l’ospedale allestito dall’Associazione nazionale alpini alla Fiera di Bergamo. Ospiterà nella fase di avvio 40 pazienti Covid, suddivisi in tre moduli, tra cui quello con 12 posti letto di terapia intensiva che sarà gestito da personale di Emergency. I primi quattro pazienti sono arrivati ieri dall’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, da cui dipende la struttura.
A cura di Francesco Loiacono
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I primi quattro pazienti sono stati trasferiti nell'ospedale allestito dall'Associazione nazionale degli alpini alla Fiera di Bergamo. La struttura, che dipende dall'ospedale Papa Giovanni XXIII, è operativa dal pomeriggio di ieri, lunedì 6 aprile: attorno alle 17 i primi quattro degenti, arrivati proprio dal Papa Giovanni, sono stati presi in carico dallo staff del presidio medico avanzato, in particolare dal personale sanitario – medici e infermieri – proveniente dalla Russia. I primi pazienti, tutti affetti da Covid-19, sono un uomo di 81 anni e una donna di 82 anni che provengono dall’Unità di Medicina covid del Papa Giovanni XXIII e due uomini di 54 e 56 anni che erano ricoverati nel reparto Malattie infettive covid dello stesso nosocomio. Tutti i pazienti, spiega il Papa Giovanni in una nota, "richiedono assistenza di bassa-media intensità con ossigenazione non invasiva".

Nei prossimi giorni sarà operativo il reparto di terapia intensiva

In totale, nella fase iniziale, l'ospedale attiverà 40 posti letto. Il personale russo, formato da 8 medici rianimatori e 8 infermieri specializzati, gestirà  un modulo da 8 posti di terapia sub-intensiva. Un ulteriore modulo di 20 posti letto di degenza ordinaria dedicato a pazienti positivi al Coronavirus, ma meno critici, sarà operativo grazie a 12 medici, 31 infermieri e altro personale reclutati dal Papa Giovanni grazie ai bandi regionali, della protezione civile e a volontari dell'Ana. Infine, nei prossimi giorni partirà anche il modulo che comprende 12 posti letto di terapia intensiva. A gestirlo sarà uno staff di Emergency composto da 10 medici, 14 infermieri, 4 fisioterapisti, 4 operatori socio sanitari, un tecnico di laboratorio e un tecnico di radiologia. Alcuni di loro hanno lavorato in Sierra Leone durante l’epidemia di Ebola: "Siamo molto orgogliosi di aver contribuito alla progettazione e all’organizzazione sanitaria di quest’ospedale, mettendo in campo la nostra esperienza maturata in Sierra Leone durante l’epidemia di Ebola – ha detto la presidente di Emergency, Rossella Miccio -. Abbiamo lavorato per rendere ogni area compartimentata, nel creare luoghi di vestizione/svestizione in modo ben definito, rendere il movimento delle persone pensato e studiato in anticipo. Abbiamo richiamato il nostro personale medico e sanitario che lavorava all’estero per l’emergenza: dall’Uganda al Sudan, dall’Afghanistan all’Iraq". Sempre ieri era partito a Milano l'altro ospedale dedicato ai malati Covid-19 e allestito negli spazi della Fiera al Portello: due i pazienti al momento ospitati nella struttura, che a regime dovrebbe garantire oltre 200 posti letto.

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