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Approvato il piano per Milano 2030: “Priorità casa, ambiente e periferie”

Più verde grazie a nuovi parchi e tre milioni di alberi, meno centri commerciali, nuovi edifici a zero emissioni di CO2 e tetti green. Con 26 voti favorevoli e 12 contrari il consiglio comunale milanese ha approvato il Piano di governo del territorio che traccia le linee di sviluppo della città fino al 2030.
A cura di Simone Gorla
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Dopo mesi di dibattito, polemiche e confronti tra amministrazione, partiti, comitati e cittadini il Consiglio comunale ha approvato con 26 voti favorevoli e 12 contrari il Piano di governo del territorio che traccia le linee per lo sviluppo di Milano fino al 2030.

Approvato il piano per Milano 2030: casa, ambiente e periferie

"Un piano che guarda a Milano 2030 ponendosi tre obiettivi prioritari: casa, ambiente e periferie", ha sintetizzato l'assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran. "Sono i tre punti su cui questo Pgt segna la differenza rispetto al passato". Il piano prevede tra le altre cose, ha spiegato l'assessore, "regole che porteranno all’incremento dell’offerta di housing sociale e case popolari, alla riduzione del consumo di suolo del 4 per cento rispetto al piano vigente con la nascita di 20 nuovi parchi, alla rigenerazione degli edifici, che secondo norme che anticipano gli obiettivi della rete C40 Cities dovranno essere a emissioni zero di C02″.

Aumentano i terreni a uso agricolo, in arrivo 3 milioni di alberi

Previsto il vincolo ad uso agricolo di oltre 3 milioni di mq di aree, l’ampliamento del parco sud per circa 1,5 milioni di mq, la realizzazione del grande Parco Metropolitano attraverso la connessione ecologica tra il parco Nord e il parco Sud, la nascita di almeno 20 nuovi parchi e un piano di forestazione che porterà 3 milioni di nuovi alberi nella Città Metropolitana.

Più verde a piazza d'Armi, zero emissioni e tetti green

Tra le principali modifiche apportate al Piano attraverso gli emendamenti ci sono quelle richieste dalle osservazioni presentate nei mesi scorsi da cittadini ed enti: a partire dall’innalzamento al 75 per cento delle aree da destinare a verde nell’area di piazza d’Armi e la relativa eliminazione dell’indicazione di proposta di piano attuativo presentata nel 2017; l’obbligo, per le nuove costruzioni (comprese quelle con demolizione e ricostruzione), di essere a zero emissioni di CO2; l’individuazione, per le ristrutturazioni, di una soglia minima dell’indice di riduzione di impatto climatico richiesto, raggiungibile attraverso la realizzazione di tetti e pareti verdi e interventi di depavimentazione.

Stop ai mega negozi in centro

Il piano prevede anche l’eliminazione della possibilità di realizzare mega negozi in centro e nelle aree destinate a grandi funzioni urbane di Ronchetto e Porto di Mare. Il vincolo riguarda la realizzazione di centri di oltre 2500 mq “modello Rinascente” negli edifici storici e nelle piazze.

Il caso della piramide gemella in piazzale Baiamonti

Tra le pagine più controverse del Pgt milanese c'è quella relativa alla piramide bis da costruire nell’area dell’ex distributore Tamoil di piazzale Baiamonti, di fronte alla prima piramide di viale Pasubio che ospita la Fondazione Feltrinelli e gli uffici di Microsoft Italia. I comitati chiedevano di sostituire il progetto della nuova struttura con alberi e un giardini condiviso. Le proteste di residenti e ambientalisti, le firme raccolte e i presidi di fronte a Palazzo Marino però non sono bastati ed è arrivato il via libera alla struttura.

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