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Milano, la nuova Piazza d’Armi disegnata dal Pgt: 75 per cento di verde, ma i comitati protestano

La delibera al Piano di governo del territorio approvata mercoledì 9 ottobre dal Consiglio comunale di Milano ha delineato il futuro di Piazza d’Armi, l’ampia area un tempo usata per le esercitazioni militari che si trova in zona Forze armate. Il 75 per cento della superficie sarà destinata a verde, mentre sul 25 per cento dell’area sorgeranno edifici per servizi e abitazioni. Esulta l’assessore Maran, ma il comitato di cittadini che si batte per difendere l’attuale “oasi”, frutto di lunghi anni di abbandono, protesta: “Un quarto dell’area di Piazza d’Armi sarà quindi completamente cementata/bitumata e riempita da edifici”.
A cura di Luca Giovannoni
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(Foto: assessore Maran via Facebook)
(Foto: assessore Maran via Facebook)

L'area della Piazza d'armi a Baggio, quartiere della periferia occidentale di Milano, sarà interessata da un'opera di riqualificazione che è stata approvata dal Consiglio comunale nella giornata di ieri, giovedì 9 ottobre, all'interno delle nuove regole del Piano di governo del territorio in corso di discussione a Palazzo Marino. Un emendamento approvato ieri fissa al 75 per cento l'area dell'ampio spiazzo che resterà destinato a verde, fissando al restante 25 per cento lo spazio che sarà adibito alla costruzione di nuovi edifici per abitazioni e uffici. In totale si parla di un'area di oltre 424mila metri quadrati, di cui 318mila saranno destinati a verde. Per l'assessore all’Urbanistica e al verde di Milano Pierfrancesco Maran è una vittoria dell'amministrazione comunale: "Se torniamo indietro al 2011 avevamo un indice edificatorio triplo che si estendeva su metà dello spazio. Inoltre non è successo niente perché sono abbandonati i magazzini e in uno stato di degrado con frequenti incendi lo spazio non edificato", ha scritto l'assessore su Facebook. Un altro consigliere della maggioranza, il dem Carlo Monguzzi, parla di un ottimo risultato. Tra i comitati cittadini c'è però chi guarda al "bicchiere mezzo vuoto", quel 25 per cento di superficie edificabile, e protesta contro una decisione definita controproducente a livello ambientale.

La delibera nel Pgt e le proteste del comitato

Ciò che ha fatto scattare l'indignazione del comitato "Cittadini per piazza d'Armi" è che, stando ai loro calcoli, circa 235mila metri quadrati saranno occupati da nuovi edifici che sorgeranno proprio a fianco dell'area verde: "Sul lotto dei magazzini militari e nella porzione alberata a nord di questi, saranno insediabili 90.000 mq. di uffici pubblici (in gran parte per la Guardia di Finanza) e fino a 145.000 mq. di superfici accessorie (residenze, uffici privati, spazi commerciali)",  ha scritto il comitato in una nota diffusa su Facebook. La nota poi prosegue: "Un quarto dell'area di Piazza d'Armi sarà quindi completamente cementata/bitumata e riempita da edifici per un totale di 235.000 metri quadrati spalmati su decine di piani: superficie urbanistica che non si discosta molto dai 290.000 originari proposti da Invimit (proprietaria dell'area, ndr) nel mega-progettone del 2017″.

I timori per il grande parco urbano

Oltre alla cementificazione e al timore che l'area verde sia circondata da una "cortina" di edifici alti, tra le preoccupazioni del comitato c'è anche quella per il grande parco urbano che dovrebbe sorgere su quella parte di piazza d'Armi che oggi è già una sorta di oasi naturale e selvaggia, che ospita anche diverse specie di uccelli e anfibi. L'assessore Maran ha infatti parlato della necessità di bonificare l'area (che in passato ha ospitato mezzi militari, esercitazioni ed è stata poi usata come discarica abusiva) e c'è chi teme che questa bonifica possa comportare la fine del parco così come si è sviluppato finora. C'è insomma il timore che, al posto della natura selvaggia, circostanza rara da trovare in città, in Piazza d'armi possa sorgere l'ennesimo parco "urbanizzato" con vialetti, aree attrezzate, eventualmente aree per i cani. Non sarebbe in ogni caso una prospettiva terribile, ma di certo non quanto i cittadini riuniti nel comitato speravano: "Proprio non si riesce a pensare una città che cambi di rotta verso il recupero dell'esistente e la tutela ferrea di qualsiasi ambito naturale, soprattutto all'interno del tessuto urbano. Perlomeno, per favore, piantatela con la propaganda della nuova ondata Green, la vostra partecipazione alle marce per il Pianeta e la narrazione eco-sostenibile. Abbiate il rispetto per la nostra intelligenza e quella dei cittadini : toglietevi la maschera".

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