Viale Argonne, mille persone alla fiaccolata contro il taglio di 573 alberi per la metro 4
Almeno mille cittadini si sono ritrovati lunedì sera in strada su viale Argonne, a Milano, per una fiaccolata di protesta in difesa di 573 alberi. Un numero non casuale: sono quelli che, se proseguissero così come sono immaginati adesso i cantieri per la metro 4 di Milano – la linea blu che nel 2022 dovrebbe collegare la città da Est a Ovest – verrebbero sacrificati in nome della causa. A chiamare a raccolta i cittadini è stato il consigliere del M5S Mattia Calise, che negli scorsi mesi si è persino arrampicato su un albero in via Lorenteggio per sensibilizzare i milanesi sugli abbattimenti selvaggi programmati dal Comune. Palazzo Marino, in realtà, ha già rivisto il piano originario: rispetto alle 711 piante da abbattere in totale del piano originario adesso il numero di alberi da sacrificare è sceso a 541.
Troppi, comunque, per Calise e per i cittadini, specie i residenti delle zone interessate dai cantieri, che non capiscano perché non si possano studiare progetti alternativi e soprattutto contestano che il taglio avverrebbe in maniera "preventiva", senza aver ancora visto i progetti definitivi della metro 4. "Adesso gli alberi sono in piena fase vegetativa, pieni di nidi", hanno affermato i residenti della zona Argonne, che si sono ritrovati alle 21 e hanno inscenato una coreografica e pacifica fiaccolata. Come proporzione, alla fine, ci sono state quasi 2 persone ogni albero. Molto significativo anche lo slogan scelto: "Vendiamo cara la corteccia", poi ripreso su Facebook da Calise.