Un’altra frenata d’emergenza sulla metro di Milano a Cassina de’ Pecchi: due contusi
Nuova frenata d'emergenza su un treno della metropolitana di Milano, dopo i due episodi della scorsa settimana che hanno portato all'apertura di una doppia inchiesta da parte della procura. Chissà se nei fascicoli aperti dalla magistratura (al momento senza indagati né ipotesi di reato) confluirà anche quanto avvenuto quest'oggi, lunedì 11 marzo, attorno alle 8. Un convoglio della linea verde della metro, la M2, ha frenato improvvisamente vicino alla stazione di Cassina de' Pecchi. Due passeggeri, tra cui una donna di 50 anni, sono rimasti contusi in modo lieve. A differenza di quanto avvenuto lunedì e sabato scorsi a Loreto e Cadorna la circolazione della metro non è stata interrotta: si sarebbe dunque trattato di un episodio di minore entità rispetto a quelli della scorsa settimana.
Atm al lavoro per rendere meno brusche le frenate d'emergenza
Resta però il timore che nella metro di Milano vi sia un problema relativo alla gestione delle frenate d'emergenza. Se è vero, come precisato da Atm, che sulle diverse linee sono in funzione sistemi di sicurezza diversi (quello più evoluto e che però è finito nel mirino della procura è il sistema di segnalamento automatico Atc in funzione sulla linea rossa), è altresì vero che anche sulla linea verde della metro si sono verificate diverse frenate d'emergenza che hanno fatto finire per terra i passeggeri: nell'ultima, avvenuta lunedì scorso a Loreto, un uomo si è fratturato il bacino. In quella circostanza Atm aveva parlato di un errore umano del conducente, che sarebbe transitato a velocità superiore a quella consentita facendo scattare la frenata d'emergenza. In questo caso Atm non ha diffuso alcun comunicato. In una conferenza stampa convocata ieri il direttore generale della società di trasporti, Arrigo Giana, aveva spiegato che Atm sta lavorando per rendere più graduale e morbida la frenata d'emergenza sui propri convogli. Giana ha anche sostenuto che non esiste un sistema di sicurezza senza anomalie: ma le migliaia di persone che usano la metro, certamente tenute a mantenersi ai sostegni come indicato, non possono comunque salire sui convogli col continuo timore di poter finire per terra.