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Uber se ne frega del ministro e dei tassisti. E rilancia: “100 euro se presenti un amico”

L’app per smarphone, dichiarata ‘fuori legge’ dal ministro ai Trasporti del governo Renzi, si prepara ad affrontare i milioni di visitatori in arrivo a Milano per l’Expo, promettendo bonus e incentivi ai driver che presentano un amico. La rivelazione di un autista, diviso tra la paura di aggressioni e il timore di multe e confische dalla polizia.
A cura di Francesco Loiacono
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Illegale per il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, da eliminare con ogni mezzo – anche l'aggressione – secondo alcuni tassisti. Eppure UberPop, l'app che consente a comuni cittadini di trasformare anche la propria utilitaria in un taxi, a Milano sembra non conoscere ostacoli. Lo rivela a Fanpage.it uno dei suoi tanti autisti – a Milano sono oltre un migliaio, in crescita – che vuole rimanere anonimo perché "il clima che si respira in città è tesissimo".

In una mail inviata a tutti i suoi driver la società con sede a San Francisco, in Italia rappresentata da Benedetta Arese Lucini, fa il punto su quello che sarà “l'anno più importante per Uber a Milano”. E il riferimento, esplicito, oltre che ai diversi eventi in programma in città è all'Evento per eccellenza: Expo 2015. “Dobbiamo prepararci per il periodo dell'Expo, in cui il bisogno di mobilità sarà alle stelle”, spiega il team di Uber Milano ai suoi driver. E per motivarli ulteriormente e prepararsi all'Esposizione universale, Uber riserva loro anche un regalo: un bonus di 100 euro a tutti quelli che presenteranno un amico.

La mail inviata dal team Uber di Milano
La mail inviata dal team Uber di Milano

Secondo Maurizio – nome di fantasia, ndr – la situazione che si presenterà dal primo maggio in poi, quando inizierà Expo, è chiara: “In città arriveranno turisti da tutto il mondo, provenienti da Paesi in cui UberPop è assolutamente legale, e cercheranno quindi di utilizzare l'app anche qui”. In un quadro normativo ancora poco chiaro, con sanzioni che colpiscono solo i proprietari del mezzo – e che possono arrivare fino alla confisca e a multe fino a 7mila euro – e non i clienti, è plausibile che le persone cercheranno di risparmiare, preferendo UberPop alle tariffe delle auto bianche. Probabile, allora, che il prossimo primo maggio il conflitto finora strisciante tra tassisti e conducenti Uber possa sfociare in una vera e propria guerra, con effetti simili, se non peggiori, dei cinque giorni di protesta delle auto bianche che paralizzarono Milano lo scorso maggio.

Volantini contro il capo di Uber in Italia
Volantini contro il capo di Uber in Italia

Una situazione ambigua ed esplosiva, alimentata anche dall'atteggiamento delle istituzioni: “Puniscono noi, che siamo poveretti che fanno questo lavoro per arrotondare e non la società che sta alle nostre spalle, un colosso da 41 miliardi di dollari”, si lamenta Maurizio. E la società americana, in effetti, continua a trattenere il 20 per cento del prezzo di ogni corsa dai driver UberPop, trovandosi di fatto a trarre profitto da un'attività dichiarata illegale, pur assicurando ai suoi conducenti piena assistenza legale. Alla fine, il giudizio sull'azienda americana da parte di Maurizio è tutto sommato positivo: “La gente non capisce che è prima di tutto una community. Io uso Uber sia come autista sia come passeggero. E da autista, a volte, ho dato un passaggio anche alla nostra country manager”, che, come da lei stessa dichiarato, non può più salire su un taxi a Milano. Davanti alla prospettiva di uno sciopero dei taxi il prossimo primo maggio, Maurizio scherza: “Allora Uber sostituirà i tassisti, lavoreremo di più”. Bisognerà solo vedere se la polizia e i conducenti delle auto bianche glielo consentiranno.

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