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Troppe nutrie nel Cremonese, la soluzione del sindaco di un paesino: “Mangiamole”

“Mangiamo le nutrie nei ristoranti e nelle sagre”. Lo ha proposto Michel Marchi, sindaco di Gerre de’ Caprioli, piccolo paese in provincia di Cremona, sulle rive del Po. La soluzione choc del sindaco per ridurre il numero dei roditori, la cui diffusione in Pianura Padana è un problema per l’agricoltura e i corsi d’acqua, ha provocato reazioni contrastanti.
A cura di Francesco Loiacono
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Il sindaco di Gerre de' Caprioli, piccolo paese in provincia di Cremona, ha proposto una soluzione choc per contrastare l'invasione delle nutrie in atto ormai da diversi anni in tutta la Pianura padana: "Mangiarle nei ristoranti e nelle sagre". Il post pubblicato su Facebook da Michel Marchi, 31enne primo cittadino, non è di tono scherzoso: "Partiamo dal presupposto che ci sono già regioni e province italiane in cui la carne di nutria si sta diffondendo tra i gusti alimentari – ha spiegato il sindaco – È vero che c’è un senso di ripudio verso la nutria, ma basta entrare in una porcilaia per fare un confronto, e il prosciutto viene mangiato senza troppi problemi".

Le nutrie, dette anche castorini, sono roditori alloctoni: provengono cioè dal Sudamerica, da dove furono importate negli anni Trenta del Novecento con la prospettiva di sostituire i visoni per le loro pellicce. Nella Pianura Padana le nutrie trovarono un habitat ideale per la riproduzione: mancando i loro diretti e più voraci predatori, gli alligatori, crebbero di numero fino a diventare un vero e proprio problema. Le nutrie, infatti, scavano tane negli argini dei fiumi, indebolendoli. La loro natura infestante è talmente acclarata che questi animali, sgraziati ma del tutto innocui per l'uomo, sono stati inseriti nell'elenco delle 100 specie invasive più dannose al mondo.

L'invasione delle nutrie in Pianura Padana è un argomento molto sentito: nel 2014 la Regione Lombardia modificò la Legge Regionale 7 ottobre 2002, n.20, stabilendo che i castorini, "roditori che arrecano ingenti danni all’agricoltura e ai corsi d’acqua", potessero "essere eliminate su tutto il territorio lombardo, incluse le zone dove è vietata la caccia, anche con le armi da sparo, il gas, le trappole e le armi da lancio individuale". Il sindaco Marchi però ribatte: "Altro che gabbie, fosse comuni, celle frigorifere, meglio tegami e padelle. Garantisco l’organizzazione di una festa paesana gastronomica a tema". Il primo cittadino ha confessato di aver già assaggiato la carne di nutria e di averla trovata "quasi meglio di quella di coniglio", Le sue affermazioni hanno suscitato reazioni contrastanti sui social, tra chi si è professato a favore dell'idea e chi, invece, ha preso le difese delle nutrie.

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