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Divieto bici sui treni, venerdì 19 giugno protesta dei rider: “Vogliamo soluzione al più presto”

Uno sciopero di massa per dire no al divieto di trasporto delle bici sui treni imposto da Trenord e che penalizza lavoratori e pendolari, ma soprattutto i rider che domani venerdì 19 giugno si ritroveranno in piazza XXIV maggio a Milano alle 19.30 per una biciclettata. “Trenord deve trovare una soluzione al più presto e già da venerdì questo garantirci il trasporto bici con sicurezza”, spiega il collettivo Deliverance Milano che ha organizzato la mobilitazione.
A cura di Chiara Ammendola
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La protesta in piazzale Cadorna (Foto Deliverance Milano)
La protesta in piazzale Cadorna (Foto Deliverance Milano)

"Trenord deve trovare una soluzione al più presto e già da venerdì questo garantirci il trasporto bici con sicurezza", così il collettivo "Deliverance Milano" che tutela i rider, ha comunicato una nuova mobilitazione per venerdì 19 giugno. Appuntamento alle 18.30 in piazza 24 Maggio a Milano da dove partirà una biciclettata che attraverserà le strade della città per dire no al divieto del trasporto di bici sui convogli regionali imposto da Trenord: "Trenord ha detto che entro sabato avrebbe aggiunto vagoni per le biciclette e risolto la questione del trasporto delle biciclette sui treni – scrive il sindacato – dal 3 giugno la compagnia del trasporto pubblico locale ha vietato infatti il trasporto delle biciclette a pendolari, ciclisti e lavoratori (rider compresi) scelta più che assurda che ha creato non poche tensioni e una campagna di screditamento di tutto il mondo rider: durante il lockdown le aziende ci chiamavano "eroi" ed ora siamo già stati dimenticati".

Ieri c'è stato un primo presidio dei rider che hanno raggiunto piazza Mercanti a Milano: oltre 150 fattorini hanno manifestato per chiedere una soluzione sul trasporto delle bici a bordo dei treni e soprattutto per dire basta al "comportamento delle piattaforme che chiudono account senza motivo e impongono paghe da fame, ogni giorno più basse". Qualche giorno fa hanno fatto scalpore le immagini dell'arresto del rider alla stazione ferroviaria di Greco Pirelli: il giovane è stato ammanettato dalla polizia per aver cercato di caricare a bordo di una carrozza di un convoglio di Trenord la sua bicicletta. L'uomo sarebbe stato fermato dopo una discussione con gli agenti, intervenuti per evitare che portasse sul treno la dueruote che usa per lavorare. Accompagnato negli uffici della polizia, è stato rilasciato e denunciato per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. Una versione mancante di alcuni dettagli secondo quanto denunciato dal collettivo Deliverance che ha parlato di un arresto violento e di conseguenze fisiche pesanti per il giovane rider.

Trenord: Nostra norma non è scelta di classe ma di sicurezza

Intanto Trenord ha precisato in una nota inviata a Fanpage.it dopo la pubblicazione di un nostro articolo che "il divieto di trasportare biciclette, non compatibili con le carrozze viaggiatori, nulla ha che fare con questioni di classe sociale e riguarda la sicurezza del servizio non solo in termini di distanziamento ma prima e soprattutto dal punto di vista della sicurezza del viaggio che abbiamo il dovere di garantire. Le bici accatastate nei vestiboli e a ridosso delle porte sono incompatibili con le più elementari norme a tutela della sicurezza ferroviaria, violano qualsiasi possibilità di evacuazione in caso di bisogno – impedendo il regolare passaggio delle persone all’interno del treno – e costituiscono un pericolo per i clienti".

L'azienda ha anche aggiunto che per risolvere il problema si è da subito attivata "per l’avvio di tavoli di confronto con le aziende, le associazioni, i rappresentanti dei riders, le rappresentanze sindacali per inviduare una soluzione che è l’unica possibile: treni specifici in determinati orari, con carrozze “prestate” al carico esclusivo delle bici. Il rider, munito di titolo di viaggio per sé e la bicicletta si accomoderà su un’altra carrozza e ritirerà il mezzo solo al suo arrivo", sottolineando inoltre che "In Lombardia i treni sono stati concepiti, quando il fenomeno dei riders non esisteva affatto, per un trasporto di massa che non ha eguali nel sud Europa: tutti i 185 treni nuovi, che nei prossimi tre anni immetteremo in servizio, sono dotati di spazi evoluti per le due ruote, con possibilità di ricarica elettrica".

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