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I tangentisti al Comune di Milano avevano 32 lingotti d’oro e chili di gioielli

La guardia di finanza ha sequestrato beni per una valore di circa due milioni di euro alle quattro persone arrestate per un presunto giro di tangenti al Comune di Milano. Intanto il sindaco Pisapia precisa che l’ex manager arrestato era stato allontanato dalla sua amministrazione.
A cura di Francesco Loiacono
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Emergono nuovi dettagli sul presunto caso di corruzione emerso martedì al Comune di Milano con l'arresto di due dipendenti e di un ex manager di Palazzo Marino (oltre a un imprenditore titolare di una società che avrebbe beneficiato di favori). Nel corso di una perquisizione della Guardia di finanza nei confronti dei quattro arrestati sono stati infatti sequestrati beni per un valore di circa due milioni di euro: si tratta di 32 lingotti d'oro, quasi 520mila euro in contanti, 19 orologi di pregio e oltre 120 monili e oggetti d'oro.

Tangenti al Comune di Milano, lingotti e gioielli in oro sequestrati agli arrestati

Le accuse ai quattro sono a vario titolo di associazione a delinquere, corruzione, turbativa d’asta e falso, per fatti che secondo il procuratore capo della Repubblica di Milano, Edmondo Bruti Liberati, sarebbero stati commessi tra il 2005 e il 2012, e dunque a cavallo tra le amministrazioni dei sindaci Letizia Moratti e Giuliano Pisapia. Quest'ultimo, subito dopo la notizia degli arresti, si è affrettato a far diramare una nota nella quale si precisa che l’ex manager M. G. "non era stato confermato e, quindi, allontanato da questa Amministrazione insieme ad altri dirigenti sin dal giugno 2011. Il suo incarico, presso il settore Edilizia residenziale pubblica nell’ambito della Direzione centrale tecnica era stato deliberato nel 2003 e nel 2006. Anche gli altri due arrestati, dipendenti dell’amministrazione, hanno lavorato nell’ambito della Direzione centrale tecnica".

Pisapia: "Comune si costituirà parte civile nell'eventuale processo"

Pisapia ha poi espresso piena fiducia nell’azione della magistratura, annunciando l'intenzione di costituirsi parte offesa nel procedimento e che, in caso di richiesta di rinvio a giudizio, il Comune si costituirà parte civile sia per i danni patrimoniali che di immagine. Sulla vicenda l’assessore ai Lavori pubblici Carmela Rozza riferirà nell'aula del Consiglio comunale il prossimo lunedì 5 ottobre.

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