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Stupro di gruppo su due ragazzine sul lago di Como: i tre giovani fermati si dichiarano innocenti

Nel corso dell’interrogatorio di convalida del fermo i tre ragazzi accusati di aver stuprato due ragazzine minorenni a Menaggio, sul lago di Como, si sono dichiarati innocenti. Oltre ai tre, in carcere a Como, gli inquirenti cercano un quarto ragazzo, che sarebbe fuggito all’estero. Le presunte violenze sarebbero avvenute nella notte tra l’8 e il 9 agosto. Il racconto delle due 17enni che sarebbero state stuprate è ritenuto attendibile dalla procura.
A cura di Francesco Loiacono
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Si sono dichiarati innocenti i tre ragazzi ventenni fermati con l'accusa di aver stuprato due ragazzine di 17 anni a Menaggio, sul lago di Como. Nel corso dell'interrogatorio di convalida del fermo i tre, tutti impiegati come lavoratori stagionali nella località turistica sul Lario, hanno negato ogni responsabilità. Il barista di 22 anni Nicholas P., ora in carcere a Como con gli altri due indagati, stando a quanto dichiarato dal suo legale Francesco Romualdi avrebbe detto di "non aver nemmeno sfiorato la ragazza che lo accusa", a parte essersi scambiato con lei alcuni baci prima della presunta violenza. L'episodio contestato ai tre ventenni sarebbe avvenuto nella notte tra l'8 e il 9 agosto a pochi chilometri dal Lido Menaggio, stabilimento balneare in cui i tre giovani fermati lavoravano per la stagione estiva come baristi e camerieri. Oltre ai tre fermati vi è una quarta persona indagata: un ragazzo moldavo al momento irreperibile. Proprio la sua fuga dall'Italia avrebbe spinto gli inquirenti della procura di Como a fermare gli altri tre indagati.

Stando al racconto delle due ragazzine che hanno denunciato la violenza, ritenute attendibili dalla procura, i quattro ragazzi le avrebbero accompagnate in auto dal Lido Menaggio a un altro locale, che però era chiuso. A quel punto il gruppo si sarebbe fermato comunque sul lungolago, dove sarebbero avvenute le violenze. Gli accertamenti medici avrebbero confermato l'avvenuto stupro su almeno una delle ragazzine, che sarebbe rimasta da sola col barista e col giovane moldavo. Gli altri due ragazzi fermati sono un italiano e un albanese, quest'ultimo con tutti i documenti in regola, così come il moldavo. Anche gli altri due fermati, che si trovano a loro volta nel carcere di Como, si sono dichiarati "estranei ai fatti contestati". Il legale del barista ha detto di confidare nel test del Dna per scagionare il suo assistito.

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