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Strage sul lavoro alla Lamina di Milano: il titolare patteggia 22 mesi per le quattro vittime

Roberto Sanmarchi, titolare della ditta Lamina di Milano dove il 16 gennaio 2018 morirono quattro operai, ha patteggiato un anno e dieci mesi, con pena sospesa. L’imprenditore, che ha risarcito le famiglie delle vittime e l’Inail con 4,5 milioni di euro, era accusato di omicidio colposo. Nel tragico incidente sul lavoro alla Lamina morirono Marco Santamaria, Giuseppe Setzu e i fratelli Arrigo e Giancarlo Barbieri.
A cura di Francesco Loiacono
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(Archivio LaPresse)
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Un anno e dieci mesi. Questa la pena patteggiata da Roberto Sanmarchi, titolare della ditta Lamina di Milano dove il 16 gennaio dello scorso anno si verificò uno degli incidenti sul lavoro più gravi della storia recente della città. Quattro le persone che persero la vita a causa del malfunzionamento di uno dei forni della ditta di lavorazione dei metalli, che causò la fuoriuscita di un gas inodore ma mortale, l'argon. Nell'azienda metallurgica di via Rho, in zona Greco, morirono l'elettricista Marco Santamaria e gli operai Giuseppe Setzu e Arrigo e Giancarlo Barbieri, questi ultimi due fratelli.

Il titolare della Lamina era accusato di omicidio colposo

Dopo le indagini della procura di Milano il titolare della Lamina era finito a processo con l'accusa di omicidio colposo plurimo, ma fin da subito i suoi legali Roberto Nicolosi Petringa ed Elena Benedetti avevano scelto la via del patteggiamento e del contestuale risarcimento alle famiglie delle vittime e all'Inail. Gli avvocati avevano raggiunto con la procura un accordo per 22 mesi di condanna che oggi è stato accolto dal giudice per l'udienza preliminare Manuela Scudieri. La pena per Sanmarchi è stata sospesa. Il titolare della Lamina ha risarcito complessivamente con 4,5 milioni di euro le famiglie delle quattro vittime e l'Inail.

Con il patteggiamento si chiude, anche a livello giudiziario, una delle pagine più cupe della città per quanto riguarda gli incidenti sul lavoro: "La città l’ha dimenticato il giorno stesso in cui si sono svolti i funerali", aveva detto a Fanpage.it il segretario della Camera del lavoro Massimo Bonini un anno dopo la tragedia. Purtroppo la piaga delle cosiddette "morti bianche" è invece sempre presente, soprattutto a Milano: è nel capoluogo lombardo che si registra il più alto numero di decessi nelle attività lavorative.

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