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“Sì allo spiedo, no al kebab”, provocazione della Lega in Consiglio

Alcuni consiglieri del Carroccio hanno indossato una t-shirt per protestare contro una normativa dell’Ue che vieta la vendita di uccelli selvatici, minacciando alcuni piatti tradizionali lombardi. Il leghista Rolfi: “Lo spiedo senza passeriformi è come le lasagne senza ragù”.
A cura di Francesco Loiacono
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Alcuni consiglieri regionali della Lega Nord e della Lista Maroni hanno indossato una t-shirt con la scritta "Sì allo spiedo, no al kebab", per protestare contro la normativa europea che vieta la vendita di uccelli selvatici. La singolare protesta è andata in scena martedì mattina al Pirellone, durante una seduta del Consiglio regionale della Lombardia. Mentre era in corso la sessione, i consiglieri dei due gruppi e l'assessore lombardo al Territorio, Viviana Beccalossi (di Fratelli d'Italia), sono usciti dall'aula per farsi ritrarre da giornalisti e operatori con indosso la maglietta. Secondo i leghisti la normativa dell'Unione europea rischia di cancellare alcuni piatti tipici lombardi. Per il consigliere leghista Fabio Rolfi, ad esempio, il divieto "rende impossibile di fatto realizzare lo spiedo piuttosto che la "polenta e osei" bergamasca secondo le ricette tipiche che da secoli nelle nostre terre si fanno". E aggiunge: "Fare lo spiedo senza i passeriformi è una sciocchezza, sarebbe come fare le lasagne senza ragù".

"Un attentato alle tradizioni enogastronomiche"

Per l'assessore regionale al Territorio Beccalossi, bresciana, la normativa europea "è un attentato alle nostre tradizioni enogastronomiche". A essere messo in pericolo, secondo i consiglieri del Carroccio, non sono solo gli aspetti legati alla tradizione o alla gastronomia, quanto tutto l'indotto economico che deriva dai piatti tipici come lo spiedo di cacciagione tipico bresciano. Tanto che Alessandro Sala (Lista Maroni) parla di vero e proprio "attacco alla nostra tradizione venatoria".

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