Sgomberato lo stabile occupato da migranti in via Fortezza: 25 persone in questura
È stato sgomberato lo stabile in via Fortezza, a Milano, che era stato occupato da oltre un mese da una cinquantina di persone. Questa mattina polizia e carabinieri, oltre a un'ambulanza, vigili del fuoco e polizia locale, sono intervenuti nell'edificio che ospitava l'ex sede della multinazionale De Marco (azienda di arti grafiche), in zona Villa San Giovanni. Nello stabile dallo scorso 21 dicembre si erano insediati alcuni migranti di diverse nazionalità, che non avevano altri posti nei quali andare.
La lettera del parroco che chiedeva lo sgombero
L'occupazione era finita al centro delle cronache dopo la lettera di denuncia del parroco di quartiere, padre Francesco Inversini, che aveva scritto al commissariato locale per chiedere lo sgombero del palazzo: "Una situazione che può divenire incontrollata e generare reazioni incontrollabili", aveva detto. Erano stati gli stessi occupanti a rispondere a lui e ai residenti della zona, dicendo loro di non avere paura e spiegando di voler riqualificare lo stabile. In questi giorni in effetti all'interno del palazzo erano partiti diversi progetti, tra i quali una scuola di italiano. Oggi però è arrivato lo sgombero: 25 persone sono state portate in questura per l'identificazione. Gli altri occupanti hanno invece il permesso di soggiorno in regola. Tra questi anche una donna con un bimbo di appena 9 giorni, nato durante la sua permanenza nel palazzo.
Sardone: "Occupazione arrogante di clandestini e centri sociali"
Il portavoce delle associazioni che stanno aiutando i profughi, Riccardo Germani, parla di uno sgombero non preannunciato, compiuto sotto la pioggia, con persone che adesso non sanno più dove andare. Per questo motivo alle 20 sotto i portici di viale Monza è stata organizzata un'assemblea per capire come poter aiutare gli ex occupanti. Dall'altra parte è invece soddisfatta la consigliera comunale di Forza Italia Silvia Sardone, che aveva più volte denunciato l'occupazione: "Per questa situazione mi sono particolarmente impegnata, insieme a Otello Ruggeri, portando i cittadini del quartiere in commissariato, scrivendo un'interrogazione e una mozione per sollecitare le istituzioni e cercando con tutti i canali di arrivare a una soluzione. Un'occupazione arrogante di immigrati clandestini e autonomi dei centri sociali. Spero che non si ripeta più".