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Scontri “No Expo” del primo maggio 2015: archiviati 45 antagonisti accusati di devastazione

Quarantacinque ragazzi, tra anarchici e antagonisti, sono stati archiviati dal giudice per le indagini preliminari di Milano in relazione alle accuse di devastazione per il corteo No Expo del primo maggio 2015 a Milano. L’analisi dei filmati di quel giorno di guerriglia ha permesso di accertare la loro estraneità agli scontri.
A cura di Francesco Loiacono
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Una scena di guerriglia urbana durante il corteo No Expo del primo maggio 2015 a Milano
Una scena di guerriglia urbana durante il corteo No Expo del primo maggio 2015 a Milano

Non ci furono solo violenti (impropriamente etichettati come "black bloc") a protestare contro l'Expo il primo maggio del 2015 a Milano. Quello che era già noto a tutti coloro che avevano assistito alla manifestazione di tre anni fa, partita in maniera pacifica e colorata e poi rovinata dall'azione di un gruppo di violenti, è adesso stato certificato anche a livello giudiziario dalla decisione del giudice per le indagini preliminari di Milano, Gennaro Mastrangelo. Il gip ha infatti deciso di archiviare la posizione di 45 giovani, tra i cosiddetti antagonisti e anarchici, che erano accusati di devastazione e altri reati per la vera e propria guerriglia urbana che si scatenò tre anni fa nel capoluogo lombardo. Il primo maggio del 2015 coincise con l'apertura dell'Esposizione universale: mentre nel sito espositivo di Rho-Pero politici e imprenditori brindavano al traguardo raggiunto (nonostante ritardi e scandali giudiziari), nel centro della città la manifestazione di protesta contro l'Expo degenerava, dando vita a violenti scontri che avrebbero segnato la città: vetrine distrutte, palazzi imbrattati, auto incendiate e violenti tafferugli tra manifestanti violenti e forze dell'ordine.

Alcuni dei responsabili delle violenze sono stati già condannati, anche se è caduta l'accusa di devastazione. Per 45 persone invece già la procura, nelle persone del capo del pool antiterrorismo Alberto Nobili e del pubblico ministero Piero Basilone, aveva chiesto l'archiviazione in quanto dall'analisi di circa 600 gigabyte di filmati era emersa la loro estraneità al "blocco nero" che aveva causato le devastazioni nel centro di Milano. A quasi un anno di distanza dalla richiesta di archiviazione è arrivata la decisione del gip, che l'ha accolta archiviando la posizione dei 45 indagati, tra cui 14 cittadini greci. Sul piano giudiziario, comunque, la pagina del corteo No Expo del primo maggio 2015 non è ancora chiusa: altri cinque cittadini greci, non estradati, sono a processo assieme a un italiano latitante con l'accusa di devastazione.

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