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Corteo No Expo a Milano, città in fiamme. Guerriglia in centro

Alle ore 14 a Milano è partita la May Day parade, corteo delle realtà antagoniste quest’anno interamente dedicato al tema No Expo. All’altezza di corso Magenta è scoppiata la guerriglia: manifestanti incappucciati hanno incendiato auto e distrutto vetrine e palazzi. Partite cariche della polizia: almeno 20 persone fermate, ma il numero non è confermato. Il questore: “Scontri provocati per sviarci e avere accesso al centro”.
A cura di Francesco Loiacono
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Dopo la cerimonia ufficiale di inaugurazione di Expo 2015 di venerdì mattina, a Milano va in scena il corteo dei No Expo. Giovedì le prove generali, con una manifestazione di studenti e antagonisti che ha percorso le vie del centro per arrivare davanti a Palazzo Lombardia. Il corteo è stato preceduto alla vigilia da blitz della Digos alla ricerca di violenti e da timori di scontri. Timori che purtroppo si sono rivelati fondati.

No Expo, finito il corteo: il racconto

La tradizionale parata degli antagonisti, la May Day Parade, quest'anno dedicata interamente alla protesta contro l'Expo, è partito pacificamente intorno alle 15. Circa 20mila, secondo l'assessore Granelli, i partecipanti che si sono radunati fin dalle 14 in piazza XXIV maggio a Milano. In strada sono scesi sindacati, movimenti No Tav e No Canal, studenti, vegani, anarchici e anche diversi manifestanti con felpe e cappucci scuri. Fin da subito il corteo si è diviso in tronconi. Quello al centro, dove c'erano i manifestanti incappucciati, intorno alle 16 in piazza Resistenza partigiana ha lanciato sassi e petardi contro le forze dell'ordine, che hanno risposto con idranti. Lungo il percorso molte le vetrine di banche e altri negozi infrante, e le scritte con la vernice. Purtroppo però il culmine delle violenze è scoppiato dopo mezz'ora, tra corso Magenta e via Carducci, in largo D'Ancona. Il gruppo di manifestanti violenti ha iniziato una vera e propria guerriglia: diverse le auto date alle fiamme, incendiati anche palazzi e negozi. Sassi e petardi lanciati contro le forze dell'ordine, insegne divelte, fioriere distrutte. Le forze dell'ordine hanno iniziato a reagire con cariche e lanci di lacrimogeni. Le devastazioni sono continuate verso Conciliazione, su via Guido D'Arezzo. Secondo quanto riferito dalla questura, dei manifestanti che stavano lanciando molotov contro le forze dell'ordine o incendiando auto e danneggiando cose lungo la strada sono stati fermati. Secondo il Corriere sarebbero oltre 20 le persone fermate, anche se non è ancora noto il numero esatto delle persone portate in questura.

Il questore: "Scontri provocati per sviarci"

Il questore di Milano Luigi Savina, che ha coordinato personalmente tutte le operazioni di polizia durante il corteo, ha spiegato all'Ansa: "Gli scontri che sono stati provocati intorno alla zona di Cadorna erano dei tentativi di sviarci. I manifestanti violenti volevano che li inseguissimo lasciando sguarniti i presidi che impedivano loro di dirigersi verso il centro". Intanto mezzi dell'Amsa, l'azienda per la raccolta dei rifiuti, sono subito intervenuti nelle zone dove ci sono stati i danneggiamenti per ripulire le strade, rimuovere ostacoli e togliere le cose gettate in mezzo alla carreggiata.

AGGIORNAMENTO 17.45: Il sindaco di Milano Giuliano Pisapia è intervenuto sulle devastazioni in corso a Milano: "Isolare, individuare, punire senza se e senza ma i delinquenti che stanno devastando Milano". Parole che però potrebbero restare vane. A terra, infatti, lungo il percorso seguito dalla frangia più violenta dei manifestanti, oltre ai segni delle devastazioni ci sono anche molte felpe scure con cappucci. Segno che una parte dei violenti sta cercando di mimetizzarsi con gli altri manifestanti per sfuggire all'identificazione. Su disposizione della questura sono state chiuse le metro di Pagano, Conciliazione e Buonarroti. Intanto la polizia ha eseguito altri fermi in via Giotto.

AGGIORNAMENTO 17.06: La polizia ha iniziato ad avanzare per cercare di arginare le devastazioni dei manifestanti violenti. Le forze dell'ordine avrebbero arrestato un manifestante. Intanto sono diverse le auto incendiate: altre tre vetture sono in fiamme in zona via Vincenzo Monti. I manifestanti prendono di mira soprattutto berline di lusso: Jaguar, Audi e Suv. I vigili del fuoco sono in azione per cercare di spegnere gli incendi.

Cariche e lacrimogeni al corteo No Expo di Milano

16.56: Una camionetta della polizia con idranti è entrata in azione su via Carducci, teatro della guerriglia messa in atto da manifestanti incappucciati. Gli agenti hanno cercato di spegnere gli incendi appiccati a due auto. Fumo nero proviene anche dall'interno di un palazzo, il cui portone e alcune vetrine sono state sventrate. Per strada divelti segnali stradali, rovesciate e distrutte le fioriere. La testa del corteo intanto è arrivata in piazza Conciliazione. Un'altra macchina è stata incendiata su via Vincenzo Monti, secondo fronte degli scontri tra i manifestanti violenti e le forze dell'ordine, che però restano nelle loro postazioni.

16.33: Scontri tra manifestanti incappucciati e forze dell'ordine all'altezza di corso Magenta. Lancio di sassi, petardi e fumogeni contro la polizia. Tensione altissima, ma gli agenti non sono usciti dalle loro posizioni. I manifestanti preparano barricate, gli altri manifestanti pacifici fuggono nelle vie circostanti. Gli incappucciati agiscono con maschere antigas. Via Carducci, vicino al centro di Milano, è sotto un vero e proprio attacco dei black bloc che, con maschere antigas e incappucciati, stanno lanciando fumogeni e pietre contro polizia, edifici e auto. Colpita anche la sede dell'Enel, proprio in via Carducci. Il gruppo di antagonisti con il volto coperto hanno lanciato numerose bombe carta, fumogeni e bottiglie incendiarie verso la polizia schierata in corso Magenta. Gli antagonisti si sono lanciati verso le forze dell'ordine, che hanno risposto con un lancio di lacrimogeni e hanno respinto così l'avanzata degli antagonisti, che ora stanno proseguendo in direzione della stazione di Cadorna. Lungo il percorso gli antagonisti e stanno anche spaccando anche diverse vetrine e parabrezza delle auto, e stanno imbrattando i muri con scritte ‘No Expo'. Incendiate due auto.

Corteo No Expo, tensioni e autonomi pronti allo scontro

16.16: Parte del corteo, molto lungo e sfilacciato, sta transitando da piazza Cadorna. Nelle retrovie però la parte che sembra più violenta dei manifestanti ha danneggiato vetrine di negozi e lanciato un fumogeno all'interno di un'agenzia immobiliare. Da alcuni di questi manifestanti sono partiti sassi e altri oggetti anche contro i fotografi: un reporter svizzero sarebbe stato colpito da una bottiglia, secondo quanto afferma un giornalista di Repubblica. Sono moltissime anche le scritte No Expo apparse lungo il corteo, tra cui la sigla ‘Smash Expo' a cui fanno capo gruppi di antagonisti tedeschi. Diverse le vetrine rotte lungo il percorso, tra cui quelle della finanziaria Fineco e di diversi negozi, tra cui un'agenzia di viaggi. Ad agire è stato il gruppo di incappucciati respinto dalla polizia in piazza Resistenza partigiana, che ha proseguito il corteo e pochi metri più avanti ha lanciato molotov e fumogeni contro gli esercizi commerciali. Il resto della manifestazione prosegue regolarmente.

16.02: In piazza Resistenza partigiana sono stati lanciati oggetti e petardi contro le forze dell'ordine schierate in tenuta antisommossa. La polizia sta utilizzando gli idranti per disperdere i manifestanti, che però non demordono. L'assessore alla Sicurezza del Comune di Milano, Marco Granelli, ha intanto stimato in circa 20mila i partecipanti al corteo.

15.42: Il corteo si muove frammentato in più spezzoni. Massiccia la partecipazione, tanto che mentre la testa del corteo ha già svoltato verso via De Amicis la coda è ancora nei pressi di piazza XXIV maggio, punto di partenza. Prime schermaglie tra un gruppo di manifestanti vestito di nero e incappucciato, che altre persone cercano di non far riprendere agli operatori della comunicazione, e polizia. Niente più, comunque, dell'accensione di qualche fumogeno e di gestacci e cori contro le forze di polizia. Imbrattata con vernice la sede di intesa Sanpaolo (sponsor di Expo) all'angolo tra via Cesare Correnti e via De Amicis.

Partito il corteo: circa 20mila persone

15.03: Il corteo, circa 20mila persone, si sta iniziando a muovere lentamente. Aprono la sfilata bande musicali europee, circa 250 musicisti. Nel gruppo sono presenti manifestanti No Tav, No Canal, anarchici, studenti e altre persone provenienti da fuori Milano e da fuori Italia. Le forze dell'ordine sono in testa al corteo con diversi blindati, ma sono migliaia gli agenti dispiegati lungo il percorso del corteo. Il primo punto sensibile all'altezza di Porta ticinese: il corteo dovrà deviare a sinistra su via De Amicis. Blindati sbarrano le altre strade. In coda al corteo un gruppo di persone con felpe scure e cappucci.

14.05: Il corteo si sta disponendo verso corso di Porta Ticinese, pronto a partire, con in testa una banda musicale. In piazza sono arrivate le varie anime che compongono i manifestanti. Tra queste molto temuto il blocco anarchico, circa 300 persone che sono arrivate dietro uno striscione con la scritta "Expropriamo l'Expo". Il centro sociale Cantiere ha attrezzato un camion che accompagnerà il corteo, addobbato come un'astronave. Lo slogan: "Altri mondi sono possibili".

Dopo il concerto inaugurale di giovedì sera (1omila persone presenti), e la cerimonia ufficiale di inaugurazione di Expo 2015 di venerdì mattina, a Milano va in scena il corteo dei No Expo. Giovedì le prove generali, con una manifestazione di studenti e antagonisti che ha percorso le vie del centro per arrivare davanti a Palazzo Lombardia. Pochi i momenti di tensione, culminati in un assalto alla sede della Manpower su viale Majno a cui la polizia ha risposto con una carica di alleggerimento. Ma a fare paura è soprattutto quello che l'attività preventiva della polizia ha permesso di scoprire: nelle perquisizioni effettuate nei giorni scorsi sono stati sequestrati molti materiali atti a offendere. Giovedì, in zona Quarto Oggiaro, le ‪volanti‬ della polizia sono intervenute nei pressi dei locali della "Mandragola" e "Radiocane" denunciando ed arrestando dei giovani per resistenza a pubblico ufficiale ed invasione di edifici. Sono stati anche sequestrati spranghe, coltelli, tubi, bastoni e caschi. Il timore è che si sia saldata un'alleanza tra black bloc di tutta Europa: un dato che sembra confermato dalle denunce di ragazzi francesi, tedeschi e spagnoli.

Il percorso del corteo No Expo del 1 maggio

Il corteo partirà alle 14 da piazza XXIV maggio, si sposterà lungo corso di Porta Ticinese e poi devierà verso la stazione di Cadorna, per terminare in via del Burchiello, nel grande parcheggio della fermata metro Pagano. La stazione su disposizioni della questura resterà chiusa dalle 14 fino alla fine del servizio. Lungo il percorso del corteo sono tanti i mezzi di carabinieri, polizia e guardia di finanza disposti.

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