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Scomparsa di Mario Bozzoli, nuova ipotesi a “Chi l’ha visto?”: il cadavere portato via su un furgone?

Dall’8 ottobre del 2015 non si sa più nulla di Mario Bozzoli, imprenditore di Marcheno (Brescia) visto per l’ultima volta in vita nella sua fonderia. Secondo gli inquirenti l’uomo è stato ucciso e il suo cadavere fatto sparire dai suoi assassini. Come? Secondo una nuova ipotesi, potrebbe essere stato trasportato all’esterno servendosi di un furgone. A parlare delle novità sul caso sarà la trasmissione tv “Chi l’ha visto?”.
A cura di Francesco Loiacono
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A quasi tre anni dalla scomparsa di Mario Bozzoli, l'imprenditore di Marcheno (Brescia) scomparso nel nulla dalla sera dell'8 ottobre del 2015, una nuova ipotesi inizia a prendere piede. Ne parlerà in maniera approfondita mercoledì sera la trasmissione tv "Chi l'ha visto?", in onda alle 21.15 su Rai 3. Mario Bozzoli era il proprietario dell'omonima fonderia assieme al fratello, Adelio. È proprio nello stabilimento, nel frattempo venduto, che molto probabilmente l'imprenditore ha trascorso le ultime ore di vita: gli inquirenti sono infatti convinti che Mario Bozzoli sia stato ucciso e che gli assassini si siano disfatti del suo cadavere in qualche modo. Quale? Finora si ipotizzava che il cadavere dell'uomo fosse stato gettato in uno dei forni ad elevatissime temperature della fonderia, usata per realizzare lingotti di ottone. Ma le analisi delle scorie dei forni non hanno portato a niente. Da qui la nuova ipotesi, di cui si occuperà la trasmissione condotta da Federica Sciarelli: è possibile che il cadavere di Mario Bozzoli sia stato portato fuori dall'azienda servendosi di un furgone?

L'inchiesta è adesso passata in mano alla procura generale

L'inchiesta sulla scomparsa di Mario Bozzoli, cui è legata quella sul decesso di Beppe Ghirardini, suo ex operaio che venne trovato morto (avvelenato dal cianuro) alcuni giorni dopo la scomparsa dell'imprenditore, non è stata archiviata. Recentemente, dopo un lungo periodo di stallo, la procura generale ha avocato a sé l'inchiesta ordinando delle perquisizioni all'interno di un'altra fonderia di Bedizzole, sempre nel Bresciano, di proprietà di Adelio Bozzoli e dei suoi figli, Alex e Giacomo. Proprio questi ultimi due risultano indagati, assieme a due ex operai della fonderia di Marcheno, con le accuse di omicidio volontario e occultamento di cadavere, anche se finora nei loro confronti non sono mai state trovate prove.

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