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Sanità pubblica, Ats conferma: “Pazienti libici solventi curati in strutture del Gruppo San Donato”

Pazienti libici solventi curati nelle strutture del Gruppo San Donato, la conferma arriva anche dall’assessore regionale lombardo al Welfare Giulio Gallera che ha confermato la presenza dei pazienti all’interno di diversi istituti. Le verifiche continueranno per accertarne la gestione rispetto ai posti letto riservati ai pazienti del Servizio Sanitario Nazionale. Intanto Ats conferma che non vi sono discrepanze nei budget assegnati.
A cura di Chiara Ammendola
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Immagine di repertorio
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Sono ancora in corso i controlli da parte di Ats circa la presenza di pazienti provenienti dalla Libia all'interno di strutture sanitarie appartenenti al Gruppo San Donato: l'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera ha confermato che all'interno di istituti del Gruppo sono stati trovati trovati cinque pazienti libici solventi, dunque a pagamento, oltre ad altri quattro pazienti libici ricoverati presso il presidio Villa Turro che fa riferimento allo stesso Gruppo. Il tutto sarebbe riconducibile a un accordo stipulato proprio tra il Gruppo San Sonato e il governo libico per la cura di pazienti, non è ancora chiaro se militari o civili, provenienti dalla Libia in Italia, a spese del governo libico.

Il giallo dei pazienti libici rimpatriati

Una storia emersa dopo un fatto di cronaca singolare che ha visto protagonisti lo scorso 16 gennaio proprio tre di questi pazienti che ospiti dell'hotel Rafael, nei pressi dell'ospedale San Raffaele di Milano, dove alloggiavano dopo esser stati curati nell'ospedale: due di questi avrebbero infatti aggredito un loro connazionale ferendolo alla gamba prima di fuggire nel cuore della notte e far ritorno a casa lasciando il pool antiterrorismo della procura di Milano guidato da Alberto Nobili, a indagare su una vicenda dai contorni poco chiari: chi ha rimpatriato di fretta e furia i due libici? E perché? In attesa di conoscere la risposta a queste domande, un'altra inchiesta, questa volta interna ad Ats, è stata aperta per chiarire la gestione da parte del Gruppo San Donato proprio di questo accordo.

L'assessore Gallera: verifiche ancora in corso

L'obiettivo è chiarire se "tali attività abbiano impattato negativamente sull'attività istituzionale", ovvero se le strutture del Gruppo abbiano svolto la propria attività nell'ambito delle prestazioni rivolte ai pazienti del servizio sanitario pubblico in maniera efficiente. L'assessore Gallera fa sapere che dai budget destinati alle strutture non risultano anomalie ma precisa altresì la mancata autorizzazione da parte del Sistema Sanitario "a modificare l'assetto accreditato e a contratto, in quanto tali modificazioni organizzative sono vietate dalla normativa vigente". Pochi i nodi sciolti e ancora tanti quelli da sciogliere dunque che potrebbero portare innanzitutto a una sanzione nei confronti del Gruppo e poi a una ulteriore verifica circa gli accordi e gli spazi destinati ai pazienti della sanità pubblica e a quelli solventi.

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