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Milano, il giallo dei miliziani libici spariti dal San Raffaele dopo l’aggressione a un connazionale

Sarebbero tornati in patria i due libici accusati di aver aggredito lo scorso 15 gennaio un connazionale poi ricoverato al San Raffaele di Milano: i tre sono in Italia nell’ambito di un accordo stipulato con la Libia per l’accoglienza dei miliziani feriti. Sull’aggressione e successiva sparizione dei due ospiti di un albergo nei pressi del nosocomio si è attivato anche l’antiterrorismo.
A cura di Chiara Ammendola
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Immagine di repertorio
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La notizia è giunta al capo del pool antiterrorismo della procura di Milano, Alberto Nobili, che ha aperto un'inchiesta in merito all'aggressione ma quando le forze dell'ordine si sono messi sulle tracce dei due indagati non li hanno trovati: spariti nel nulla, secondo qualcuno, su un aereo diretto in Libia, secondo altri. È una vicenda complicata quella che nasce tra le corsie dell'ospedale San Raffaele di Milano e che ha dato il via a una lunga serie di domande rimaste finora senza risposta, così come raccontato quest'oggi sulle pagine del quotidiano LaStampa.

In Italia nell'ambito di un progetto d'accoglienza

Tutto ha inizio lo scorso 15 gennaio quando un uomo si presenta al pronto soccorso del nosocomio milanese ricoperto di sangue, ma non è un uomo qualunque, il 32enne di nazionalità libica si trova in Italia nell'ambito di un accordo che risale alla primavera scorsa, tra l'Ambasciata libica presso la Santa Sede e il Gruppo San Donato che prevede l'arrivo di libici feriti in Italia per essere curati nella struttura ospedaliera di Milano 2. Non è chiaro se si tratti di miliziani, di combattenti e per quale fazione scendano in campo: l'uomo è stato accoltellato alla schiena e a una gamba. Ai medici racconta di essere stato aggredito da due connazionali all'interno dell'hotel Rafael, l'albergo a ridosso della struttura ospedaliera, dove alloggiano i feriti in arrivo dalla Libia, anche loro come lui fanno parte dello stesso programma di accoglienza, gestito e pagato dalla Libia: in poco tempo in nosocomio giungono anche gli agenti della Questura di Milano. Sono loro a raccogliere la denuncia del 32enne che intanto viene sottoposto alle cure del caso e resta in ospedale.

Prelevati dall'albergo e poi portati in aeroporto

L'aggressione sarebbe giunta al termine di una lite nata per motivi banali, almeno secondo quanto raccontato dall'uomo: un debito di pochi euro. Gli agenti però sono perplessi e per questo allertano il pm Alberto Nobili. Intanto vengono perquisite per i rilievi del caso necessari a ricostruire l'accaduto, le stanze dell'albergo: nella camera di uno dei due aggressori viene trovato un sacchetto con un chilo e novecento grammi di una polvere bianca che le analisi accertano essere solo farina. Il procuratore vuole interrogare i due, accusati dell'aggressione, ma quando gli agenti vanno a prelevarli non trovano nessuno: sono spariti, a quanto pare dalla mattina successiva all'aggressione. Secondo quanto riportato da LaStampa sarebbero stati visti salire su un'auto per poi raggiungere l'aeroporto. Non è chiaro se abbiano raggiunto la Libia o no, come ipotizzato dagli inquirenti. Intanto il terzo dei tre, il ferito, è ancora in ospedale.

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