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Samba Diagne, eroe per caso premiato da Mattarella: fermò un attentatore alla stazione Centrale

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha conferito il titolo di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana a Samba Diagne, l’uomo di 50 anni che ha salvato un militare dell’esercito accoltellato al collo alla stazione Centrale nel mese di settembre. Samba passava di lì per andare al mercato a comprare dei vestiti: usando la catena di una bicicletta aveva disarmato l’aggressore, poi arrestato dalle forze dell’ordine. “Sono contento di aver contribuito a fermare una persona pericolosa. Anche io sono un musulmano: mi dissocio da chi compie violenze in nome di Allah. Chi lo fa è solo un esaltato”, ha commentato Samba.
A cura di Simone Gorla
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Quella mattina di settembre Samba Diagne, 50 anni, stava andando al mercato a comprare dei vestiti per i suoi figli quando, passando di fronte alla stazione Centrale di Milano, aveva assistito all’aggressione di un militare, il caporalmaggiore Matteo Toia, da parte di un ragazzo yemenita di 23 anni, Mohamad Fathe, che lo aveva colpito al collo con un paio di forbiti al grido "Allah Akbar". Senza pensarci due volte era intervenuto e, usando la catena di una bicicletta, aveva disarmato l'aggressore, poi arrestato dalle forze dell'ordine. Oggi per il suo atto eroico il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha conferito a Samba l'onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Samba Diagne, l'eroe che salvò un militare accoltellato alla stazione Centrale

"Sono contento di aver contribuito a fermare una persona pericolosa. Anche io sono un musulmano: mi dissocio da chi compie violenze in nome di Allah. Chi lo fa è solo un esaltato”, ha dichiarato Samba Diagne, che vive in Italia da quasi trent'anni ed è padre di cinque figli. Dopo aver svolto diversi lavori, da circa quattro anni è occupato come addetto alla sicurezza in alcuni negozi milanesi. Intervistato da Fanpage.it pochi giorni dopo l'aggressione sventata, aveva raccontato: "Io sono così, non mi piace vedere qualcuno che fa male ad altre persone. Qualcuno mi ha detto che mi sono preso un rischio. Certo che ho rischiato la vita, però non è un problema perché io sono così".

Gli altri cittadini lombardi premiati da Mattarella

In totale sono otto i cittadini lombardi tra i trentadue premiati dal Capo dello Stato al Quirinale per atti di eroismo, l'impegno nella solidarietà, nel soccorso, nella cooperazione internazionale, nella tutela dei minori, nella promozione della cultura e della legalità, per le attività in favore della coesione sociale, dell’integrazione, della ricerca e della tutela dell’ambiente. Tra loro c'è anche Angel Micael Vargas Fernandez, il 20enne di Casalmaiocco (Lodi) premiato per il suo coraggioso intervento in soccorso di un bambino di 4 anni che stava precipitando da un balcone. Premiati anche Angelo Pessina, 57 anni e Francesco Defendi, 55 anni, bergamaschi, intervenuti in soccorso dei passeggeri del velivolo privato che, nel settembre 2019, è precipitato a Orio al Serio. Nello schianto morirono il pilota, Stefano Mecca, e la figlia Marzia. L'intervento dei due uomini permise di salvare le altre due figlie,  Chiara e Silvia.

Onorificenze sono andate anche a Alessandra Rosa Albertini, 68enne di Pavia, Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana "per la esemplare generosità con cui ha sostenuto, in prima persona, la ricerca scientifica ribadendo il suo strategico valore per il futuro del nostro Paese". Dal 2012 è stata direttrice del dipartimento di Biologia e Biotecnologie allo "Spallanzani" di Pavia, dove era entrata nel 1970. Nel febbraio 2019 ha donato all’università 250mila euro da utilizzare per cofinanziare le posizioni di ricercatori a tempo determinato, junior, e di assegnisti di ricerca. Suor Gabriella Bottani, 55 anni, suore comboniana per anni in missione in Brasile, è la coordinatrice di “Talitha Kum”, una rete internazionale contro la tratta di esseri umani. Elisabetta Cipollone, 57 anni, milanese, premiata "per il suo encomiabile impegno, in memoria del figlio Andrea, per garantire l’accesso all’acqua potabile in Paesi disagiati". Nel 2011 ha perso il figlio Andrea, di 15 anni, in un incidente stradale. In sua memoria ha dato vita ad un progetto volto a raccogliere fondi per realizzare pozzi in Etiopia. Paolo Pocobelli, 48 anni, milanese appassionato di volo, a 22 anni di età, durante un lancio con il paracadute, ha subito un incidente che lo ha costretto su una sedia a rotelle. Nonostante la disabilità, non ha mai rinunciato al sogno di volare: è stato il primo paraplegico in Italia ad ottenere tutte le licenze di volo (sportiva, privata e commerciale) e, nel 1993, ha fondato l’Associazione "Ali per tutti" per permettere ai portatori di handicap di prendere il brevetto per guidare velivoli ultraleggeri o di aviazione generale con piccole modifiche strutturali.

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