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Covid 19

Sala: “Milano è ancora nella fase 1, non cambiamo comportamenti”

Il sindaco di Milano Beppe Sala ha invitato alla prudenza i milanesi: “Si sta cominciando a parlare di Fase 2 e questo va benissimo: aspettiamo di capire cosa deciderà il Governo, però vi ricordo che siamo ancora nella Fase 1 e quindi i comportamenti devono essere da Fase 1”. A Milano il contagio non rallenta: i casi di coronavirus sono quasi settemila.
A cura di Francesco Loiacono
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Milano è ancora nella fase 1 dell'emergenza Coronavirus. Lo ha ricordato il sindaco Beppe Sala nell'odierno messaggio sulla situazione nel capoluogo lombardo: "Si sta cominciando a parlare di Fase 2 e questo va benissimo: aspettiamo di capire cosa deciderà il Governo, però vi ricordo che siamo ancora nella Fase 1 e quindi i comportamenti devono essere da Fase 1". Dichiarazioni che invitano dunque i cittadini alla prudenza e a rispettare le misure di contenimento per limitare la diffusione del virus, che in città sembra non arrestarsi: ieri ci sono stati 408 casi in più in tutta la provincia e 246 in più nel solo capoluogo, dove le persone contagiate dal Covid-19 sono ormai quasi settemila (16.520 il totale dei positivi in provincia). Al di là degli inviti di Sala, è però un dato assodato il fatto che a Milano ormai siano tornate al lavoro già molte persone: dallo scorso 14 aprile, giorno in cui è stato parzialmente allentato il lockdown, sono circa 60mila in più per un totale di circa 660mila su 1,5 milioni di lavoratori in tutta la provincia.

Il sostegno alla battaglia sui braccianti di Soumahoro

Nel suo messaggio su Facebook Sala ha poi ricordato che oggi ricorre la cinquantesima edizione della Giornata mondiale della Terra, lanciata il 22 aprile 1970 dell'Onu : "Allora poteva sembrare ancora una battaglia combattuta da élite ma oggi ci accorgiamo che siamo tutti noi pienamente coinvolti nella questione ambientale". Il sindaco ha poi manifestato il proprio appoggio a favore della battaglia di Aboubakar Soumahoro, l'attivista sindacale in questi giorni impegnato sui diritti dei circa seicentomila braccianti stagionali impiegati nell'agricoltura. "E' difficile dire che l'emergenza coronavirus possa essere un'opportunità – ha spiegato Sala – ma questa situazione deve spingerci al cambiamento perché noi tutti, in particolare chi fa politica, dobbiamo confrontarci con il senso della realtà: chi fa politica deve vivere il senso della realtà piuttosto che pensare di cavarsela con quattro belle parole in un talk show". Sala ha ricordato che tra i braccianti che lavorano nei campi ci sono non solo immigrati non in regola, ma anche tanti italiani che lavorano in nero, spesso preda della criminalità organizzata. "Sono fenomeni che si verificano anche in Lombardia e Piemonte – ha aggiunto il sindaco -. Ricordiamoci che al supermercato i pomodori non nascono nelle cassette ma sono raccolti per noi spesso da questi braccianti che vivono in condizioni incredibili e privati dei loro diritti".

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