Sala indagato, il M5s: “Se è colpevole, si dimetta”. Parisi: “Reazione isterica”

Inevitabili le reazioni del mondo politico milanese (e non solo), dopo la notizia dell'iscrizione nel registro degli indagati del sindaco Beppe Sala per la vicenda della Piastra Expo. Tra i primi commenti ad arrivare quello dei Cinque stelle: "Il sindaco Sala risulta tra gli iscritti nel registro degli indagati per corruzione e turbativa d'asta (in realtà le accuse contestate a Sala sono di falso, ndr) nell'inchiesta sulla piastra Expo. Questa vicenda non fa che confermare l'inadeguatezza di Sala nel suo ruolo di sindaco. I conflitti di interesse tra i vari ruoli da lui ricoperti sono incompatibili con chi dovrebbe tutelare gli interessi dei cittadini. Se è colpevole delle gravi condotte attribuitegli – e non può non saperlo – che si dimetta domani (oggi, ndr) così chiudiamo subito questa parentesi amministrativa che, in soli quattro mesi, ha sottratto almeno un milione di metri quadri di suolo di proprietà dei milanesi a favore della speculazione edilizia per rispondere agli interessi dei soliti noti".
Chiede le dimissioni anche la consigliera comunale di Forza Italia Silvia Sardone: "Una notizia che getta molti dubbi sulla sua gestione dell'evento e rende inevitabile una riflessione sulla continuazione del suo mandato da primo cittadino. Viste le accuse e il ruolo che ricopriva è necessario che Sala faccia un passo indietro dimettendosi". Ma la coordinatrice regionale del partito, Mariastella Gelmini, si attesta su posizioni più garantiste: "Forza Italia è e rimane garantista sempre e verso tutti, compresi gli avversari politici. Il gesto di Sala merita rispetto, ma rispetto meritano Milano e i milanesi che non possono rimanere in uno stato di sospensione a lungo. Tanti i problemi cruciali da risolvere e non si può perdere tempo. Per questo confidiamo nella magistratura, certi che, trattandosi di una città fondamentale per il Paese, userà tempi rapidi. L'auspicio è che si risolva tutto molto rapidamente".
Bussolati: "Sala persona seria, ho fiducia in lui"
Di tutt'altro tenore le dichiarazioni del segretario metropolitano del Pd Pietro Bussolati: "Dalla prima volta in cui ho conosciuto Beppe Sala ho avuto un'impressione chiara: è una persona seria. Ho fiducia in lui e nelle sue scelte – scrive su Facebook Bussolati -. È ben comprensibile l'amarezza di apprendere attraverso indiscrezioni di stampa imprecise informazioni che sarebbe serio venissero date formalmente prima di tutto alla persona interessata anche per chiarire se si tratta di fatti di rilievo. La sua decisione di autosospendersi ci responsabilizza tutti: siamo pronti per continuare ad impegnarci con serietà e dedizione nell'interesse unico di Milano e dei suoi cittadini. Da stamattina si continua il lavoro con Anna Scavuzzo e i capigruppo". Proprio Bussolati e il vicesindaco Scavuzzo (alla quale adesso spetterà l'amministrazione della città) hanno partecipato ieri notte al vertice nell'abitazione di Sala, dove il "sindaco sospeso" ha annunciato la sua intenzione ribadendo quanto aveva già avuto modo di affermare nelle altre inchieste che lo hanno visto indagato in passato: "Sulla mia onestà non si scherza".
Prova a giocare in contropiede invece un altro esponente del Pd, il deputato Emanuele Fiano: "Mentre tutti commentano autosospensione di Sala intanto La7 in diretta dà notizia dell'arresto di Marra già capo gabinetto della Sindaca Raggi ora capo del personale", scrive su Facebook, riferendosi all'altra bufera giudiziaria che imperversa sulla Capitale.
Parisi: "Reazione isterica"
Molto decisa la presa di posizione di Stefano Parisi, cioè lo sfidante che si è conteso la poltrona di sindaco di Milano contro Sala al ballottaggio: "Penso che il sindaco Sala debba immediatamente tornare nelle sue funzioni", ha detto. Ma il senso del suo messaggio si chiarisce più avanti: "Penso che quella di autosospendersi sia stata una reazione isterica. L'avviso di garanzia è una garanzia per il cittadino. Il rispetto delle istituzioni è fondamentale. Non si può dire voglio rispetto per la mia onestà. Nessuno sta scherzando con la sua onestà. La procura della Repubblica sta facendo un'indagine e deve essere libera di farla senza essere sotto ricatto del fatto che la città adesso non è più governata". Un'allusione a quella che potrebbe essere stata una precisa strategia da parte di Sala: restituire la "patata bollente" dell'indagine nei suoi confronti alla magistratura, che si trova in qualche modo a dover "rendere conto" del fatto che ci sia una città senza il sindaco eletto.
Salvini: "Se Sala ha la coscienza pulita vada avanti". Cattaneo: "Galantuomo"
Da segnalare infine le parole di Matteo Salvini. Il segretario del Carroccio ha lanciato un appello personale a Sala: "Che su Expo non sia tutto chiaro l'avevano capito anche i bambini. L'importante è che Milano non sia lasciata senza una guida. Se Sala vuole fare il sindaco perché ha la coscienza pulita lo faccia. Se ritieni di aver fatto tutto giusto tiri dritto, se no ti autosospendi e ti metti da parte".
Solidarietà e "vicinanza personale nei confronti del sindaco Sala" arrivano poi dal presidente del Consiglio regionale lombardo Raffaele Cattaneo: "Non mi voglio associare alla schiera di coloro che cercano di lucrare sulle disgrazie giudiziarie dei propri avversari politici per un po’ di consenso d’accatto", ha detto a margine delle celebrazioni per i 25 anni della Fondazione Cariplo: "Credo che mai come in questo momento ci sia bisogno di ricostruire un clima di legittimazione reciproca. Da avversario politico di Beppe Sala sono convinto che sia un galantuomo. Non coltiviamo il rancore, ma aiutiamo tutti quanti a giudicare i fatti e ad aumentare la consapevolezza della responsabilità che è caricata sulle spalle di chi decide di amministrare la cosa pubblica. Una responsabilità che merita solidarietà e rispetto, non discredito”.