Regionali Lombardia, Maroni: “Ho progetti fuori dalla politica, su Salvini solo uno sfogo”
Solo pochi giorni fa aveva parlato della politica come di una "grande storia d'amore" che non sarebbe mai finita. Oggi invece Roberto Maroni, governatore uscente della Lombardia, sembra aver cambiato idea: "Ho altri progetti in mente fuori dalla politica e sono molto felice di questa scelta perché è una vita nuova", ha detto a margine di una visita alla Croce rossa di Milano. Da quando l'ex ministro dell'Interno ha comunicato la sua intenzione di non ricandidarsi alla guida della Regione amministrata negli ultimi 5 anni, sul suo futuro si sono rincorse diverse voci: da chi ritiene che possa fare il presidente del Consiglio in caso di vittoria alle Politiche del centrodestra il prossimo 4 marzo a chi lo vorrebbe in procinto di lanciare una sua fondazione: "Retroscena? Patti segreti? Tutte stupidaggini", ha invece affermato oggi Maroni, aggiungendo: "Basta con le polemiche, non mi occupo più di politica perché, come ho detto, me ne libero e me ne vado, lascio e quindi così sarà".
Maroni: Su Salvini sfogo umano, non politico, viva Salvini premier
Quello che non cambierà, almeno sempre stando alle parole del governatore, è la sua militanza nelle file della Lega. Maroni è infatti ritornato sulla sua intervista rilasciata al "Foglio" e su quelle frasi – "Sono stato trattato con metodi stalinisti" – riferite al segretario del suo partito, Matteo Salvini: "È stato uno sfogo umano, non politico" – ha spiegato il governatore, dicendosi – dispiaciuto di queste polemiche che non ho voluto io, ma per me è una pagina chiusa". Maroni ha poi concluso con un "Viva Salvini premier" e assicurando che tornerà "a lavorare come prima a sostegno di Salvini premier perché questo fanno i leghisti e io sono della Lega".
Fontana: Maroni bravo in qualsiasi ruolo
La situazione intorno al futuro di Maroni, nonostante le sue parole (o forse proprio a causa del suo atteggiamento ondivago) resta confusa. E a renderla ancora più incerta sono le dichiarazioni di politici, anche del suo stesso schieramento, che continuano ad arrivare. L'ultima è quella del suo sostituto come candidato alla presidenza della Lombardia, Attilio Fontana: "Maroni qualunque ruolo dovesse svolgere in politica lo svolgerebbe bene. La sua storia è lì a dimostrarlo", ha detto ai cronisti, aggiungendo in merito a un possibile ruolo da premier del governatore uscente: "Questo non lo deve chiedere a me, non ne ho la più pallida idea: a parte che come calciatore non era molto bravo, in politica, invece lo è".
Intanto il processo slitta a dopo le elezioni
Una delle poche certezze sull'affaire Maroni arriva sul fronte giudiziario. Il processo in cui il governatore è imputato con le accuse di induzione indebita e turbata libertà di scelta del contraente slitterà ancora. La nuova infatti a marzo, cioè a dopo le elezioni (Politiche e Regionali). Lo ha deciso il giudice della quarta sezione del Tribunale di Milano Maria Teresa Guadagnino, fissando al 22 marzo la requisitoria del pubblico ministero Eugenio Fusco, cui seguiranno poi l'arringa difensiva del legale Domenico Aiello e la sentenza, prevista a questo punto probabilmente per maggio. Il motivo addotto dal giudice è che a febbraio sono in programma troppe udienze a carico dei detenuti.