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Elezioni regionali Lombardia 2018

Regionali Lombardia, Attilio Fontana e la “razza bianca”: “Mi dolgo, espressione sbagliata”

Attilio Fontana, candidato governatore della Lombardia per il centrodestra, si è scusato per le sue frasi sulla “razza bianca” a rischio, pronunciate domenica ai microfoni di Radio Padania: “Ho usato un’espressione sbagliata e di questo mi dolgo. Si è trattato di un’espressione infelice”, ha detto all’emittente Rtl 102.5.
A cura di Francesco Loiacono
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Attilio Fontana, candidato governatore della Lombardia per il centrodestra, si è scusato per le sue frasi sulla "razza bianca" a rischio, pronunciate domenica ai microfoni di Radio Padania. E questa volta le sue scuse non sono state attribuite a un lapsus né accompagnate da goffe giustificazioni: "Ho usato un'espressione sbagliata e di questo mi dolgo. Si è trattato di un'espressione infelice", ha detto Fontana questa mattina ai microfoni di un'altra emittente radiofonica, Rtl 102.5. L'ex sindaco di Varese ha poi chiarito ancora una volta il suo pensiero sul tema dell'immigrazione: "Credo che questa immigrazione incontrollata rischi di creare gravi problemi in futuro al nostro Paese. Questo è quello che volevo dire". Fontana ha aggiunto: "Credo che la cosa più sbagliata sia lasciare che chiunque possa entrare senza un controllo, senza una programmazione che dica che lavoro faranno, che scuola seguiranno, che servizi sociali potranno assisterli. Così è una follia che ritengo pericolosa per il nostro futuro e il futuro dei nostri figli". Il candidato alla poltrona più importante di Palazzo Lombardia ha poi aggiunto che, se eletto, chiederà un progetto al governo centrale che indichi "come, dove e quanti immigrati intende far entrare". Infine, ha riservato una stoccata ai CInque stelle: "Se messi alla prova creerebbero non pochi problemi al nostro Paese".

Ieri Fontana aveva detto: La parola razza è anche nella Costituzione

Ieri Fontana era tornato sulle polemiche legate alle sue affermazioni sulla "razza bianca" a rischio, sottolineando come anche nella Costituzione italiana figurasse il termine "razza". Una sorta di giustificazione che a molti era sembrata ancora più grave delle parole pronunciate domenica. Al di là della disputa terminologica, nella Carta (entrata in vigore nel 1948, in un periodo in cui la discussione sulla distinzione dell'uomo in razze era ancora in divenire ed esattamente dieci anni dopo le sciagurate leggi razziali del Fascismo), il termine compare infatti in senso inclusivo, diametralmente opposto a quello inteso da Fontana. L'eco delle polemiche ha travalicato i confini nazionali, per giungere fino a Parigi: "Parole scandalose", ha affermato il vicepresidente della Commissione europea, Pierre Moscovici, suscitando la risposta piccata del segretario della Lega Matteo Salvini, che in questi giorni di bufera ha sempre difeso Fontana.

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