Ragazzo morto in piscina a Milano, l’autopsia: Marco si è ferito alla testa dopo un tuffo
Sono arrivati i primi risultati dell'autopsia sul corpo di Marco Scarcella, il ragazzo di 28 anni trovato morto la notte tra il 18 e 19 luglio scorso nella piscina pubblica Sant'Abbondio di Milano. L'esame autoptico ha chiarito come la ferita alla testa riscontrata sul corpo di Marco Scarcella sia compatibile con un colpo violento inferto contro il fondo della vasca oppure contro il bordo della piscina. Il 28enne di Rozzano potrebbe essersi procurato la ferita facendo un tuffo. L'autopsia, disposta dal pubblico ministero Giovanni Polizzi titolare dell'inchiesta sulla morte del giovane, è stata eseguita nella giornata di ieri, lunedì 22 luglio. Non è però ancora stata stabilita l'esatta causa della morte del giovane. Marco molto probabilmente è deceduto per annegamento, probabilmente dopo aver perso i sensi a causa dell'urto durante il tuffo. Si attende però di conoscere gli esiti di altri esami: quelli istologici (su tessuti organici) e quelli tossicologici che dovranno accertare se il 28enne avesse assunto droghe la notte in cui è morto.
Al vaglio le immagini delle telecamere e le testimonianze di amici e conoscenti
Contemporaneamente procedono anche le indagini di tipo tradizionale: sono al vaglio degli inquirenti le immagini delle telecamere di sorveglianza vicino alla piscina e i racconti di testimoni, a partire da quello della ragazza di 22 anni che era con la vittima la notte della tragedia e che è già stata ascoltata. Intanto il pm ha "liberato" la salma, dando il nulla osta ai funerali e alla sepoltura del 28enne, che potrebbe aver pagato a caro prezzo una bravata. Di certo si sa infatti che il giovane, la notte tra il 18 e il 19 luglio, ha scavalcato la recinzione alta tre metri della piscina assieme alla sua amica 22enne con l'intenzione di farsi un bagno notturno, forse a coronamento di una serata romantica, finita in tragedia.