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Palazzina esplosa in via Brioschi, le figlie di Pellicanò affidate ai nonni materni

Saranno affidate ai nonni materni le figlie di Giuseppe Pellicanò e Micaela Masella. La donna è una delle tre vittime dell’esplosione in via Brioschi, a Milano. A provocarla sarebbe stato proprio l’ex compagno, attualmente in carcere. Le bambine, 7 e 11 anni, erano rimaste ferite nello scoppio: saranno dimesse a breve dall’ospedale Niguarda.
A cura di Francesco Loiacono
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Vivranno con i nonni materni le due figlie di Giuseppe Pellicanò, il pubblicitario 51enne accusato di strage per l'esplosione della palazzina in via Brioschi a Milano. Lo ha deciso il tribunale dei minorenni del capoluogo lombardo che ha affidato le bambine di 7 e 11 anni, rimaste ferite nello scoppio dello scorso 12 giugno, al Comune, con collocamento presso i genitori della mamma delle due bimbe. La donna, Micaela Masella, è rimasta uccisa nell'esplosione assieme ai due giovani fidanzati Riccardo Maglianesi e Chiara Magnamassa, che vivevano nell'appartamento attiguo a quello di Pellicanò.

L'uomo ha confessato di aver staccato il tubo del gas sotto la cucina dell'abitazione, anche se ha detto di non essersi conto di quanto ha fatto perché sotto l'effetto di due potenti antidepressivi. Pellicanò avrebbe agito per gelosia: non accettava l'ormai imminente separazione da Micaela, che da ormai due anni aveva un nuovo compagno si stava per andare a vivere con lui.

Le figlie di Micaela e di Giuseppe sono ancora ricoverate all'ospedale Niguarda per i postumi delle gravi ustioni riportate nell'esplosione. A breve dovrebbero però essere dimesse. È anche atteso il dissequestro dello stabile in via Brioschi 65 dove è avvenuta la tragedia, teatro in questi giorni di alcuni accertamenti irripetibili che potranno servire per il processo a Pellicanò, che è indagato per strage e si trova attualmente in carcere a San Vittore.

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