41 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Operai morti a Pieve Emanuele: indagati i responsabili della ditta per cui lavoravano

La procura di Milano ha iscritto nel registro degli indagati due responsabili della ditta per cui lavoravano i due operai morti ieri a Pieve Emanuele, vicino Milano. Le vittime si chiamavano Salvatore Borriello e Salvatore Palumbo ed erano entrambe di origine campana: del Napoletano è anche l’azienda per cui lavoravano, che aveva preso in appalto il cantiere dalla società Rfi.
A cura di Francesco Loiacono
41 CONDIVISIONI
Il luogo dell'incidente a Pieve Emanuele (LaPresse)
Il luogo dell'incidente a Pieve Emanuele (LaPresse)

Due responsabili della ditta Cefi di Casoria risulterebbero indagati in relazione alla morte dei due operai rimasti schiacciati ieri da un pesante cancello metallico a Pieve Emanuele, in provincia di Milano. Le due vittime, il 47enne Salvatore Borriello e il 55enne Salvatore Palumbo erano entrambe di origine campana e lavoravano per la ditta di Casoria che aveva preso in appalto il cantiere nei pressi della stazione di Pieve Emanuele dalla società Rete ferroviaria italiana (Rfi). I lavori che stavano eseguendo i due operai dovevano servire a impedire che le persone in transito dallo scalo ferroviario del paese nel Milanese (dove ferma il passante ferroviario) attraversassero i binari: nel posizionare un tratto della pesante barriera metallica qualcosa sarebbe però andato storto e un pezzo della cancellata, staccatosi da una gru manovrata da un terzo lavoratore, è piombato sugli altri due uccidendone sul colpo uno e ferendo in modo gravissimo l'altro, deceduto poco dopo il suo trasporto in ospedale.

La procura di Milano indaga per omicidio colposo

Sulla grave vicenda la procura di Milano aveva aperto un'inchiesta per omicidio colposo. Nel fascicolo del pubblico ministero Maura Ripamonti, secondo quanto riporta l'agenzia di stampa Ansa, i primi due nomi iscritti sarebbero proprio quelli dei due responsabili della ditta di Casoria per cui le due vittime lavoravano. Le indagini sono però ancora in corso e non si esclude che a breve possano esserci anche altri indagati.

41 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views