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Omicidio Jessica Faoro: a processo con rito abbreviato il tranviere che uccise la 19enne

Inizierà il prossimo 30 novembre a Milano il processo a carico di Alessandro Garlaschi, il tranviere di 40 anni accusato di aver ucciso con 85 coltellate la 19enne Jessica Faoro. L’imputato sarà processato col rito abbreviato che prevede lo sconto di un terzo in caso di condanna. La sentenza è attesa per metà dicembre: il Comune di Milano e la famiglia della ragazza saranno parti civili.
A cura di Francesco Loiacono
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Il 39enne Alessandro Garlaschi e la sua vittima, la 19enne Jessica Valentina Faoro
Il 39enne Alessandro Garlaschi e la sua vittima, la 19enne Jessica Valentina Faoro

Alessandro Garlaschi sarà processato con rito abbreviato per l'omicidio di Jessica Faoro. La ragazza, 19enne, fu uccisa dall'uomo nella sua abitazione in via Brioschi a Milano lo scorso 7 febbraio. Il tranviere era stato fermato subito dopo l'omicidio nella sua abitazione: avrebbe cercato di disfarsi del cadavere della ragazza dopo averla colpita con 85 coltellate. Il movente del delitto, secondo gli inquirenti, è un approccio sessuale tentato dall'uomo e respinto dalla ragazza. Jessica, una giovane dal passato difficile nonostante la giovane età, era ospite da alcuni giorni del tranviere: la ragazza ripagava l'uomo svolgendo alcuni lavori domestici. Nell'abitazione viveva anche la moglie di Garlaschi, anche se l'uomo aveva tenuto nascosto la relazione alla giovane dicendole che si trattava della sorella.

L'omicidio risale alla notte tra il 6 e il 7 febbraio di quest'anno. Garlaschi si è sempre difeso sostenendo di aver colpito la ragazza per difendersi da una sua reazione: ma sms e biglietti trovati in giro per l'abitazione hanno confermato l'interesse che il tranviere – che a quanto pare aveva ospitato altre ragazze nel suo appartamento – provava per la giovane. L'avvocato di Garlaschi aveva chiesto il rito abbreviato per il suo assistito, condizionato però a due esami: uno del consulente di parte, uno psichiatra chiamato ad accertare la capacità di intendere e di volere dell'uomo al momento del delitto, e l'altro dell'ufficiale della polizia scientifica che rilevò le tracce biologiche sulla scena del crimine. Ma il giudice per l'udienza preliminare di Milano Alessandra Cecchelli ha respinto le richieste della difesa, disponendo solo il rito abbreviato secco per l'imputato. Il processo inizierà il 30 novembre e la sentenza è attesa per metà dicembre: sono stati ammessi come parti civili il Comune di Milano e i famigliari della ragazza, papà, mamma e fratello.

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