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Omicidio Jessica, Don Rigoldi: “Non era tossica e non si vendeva, poteva essere salvata”

Il Comune di Milano pagherà i funerali per Jessica Valentina Faoro, la 19enne uccisa a coltellate dall’uomo che la ospitava in casa, il tranviere Alessandro Garlaschi. A celebrare la funzione sarà don Gino Rigoldi, cappellano del carcere minorile Beccaria, che conosceva la ragazza e ha detto: “Non si drogava e non si vendeva, poteva essere salvata: anche se in fuga ci aspettava”.
A cura di Francesco Loiacono
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La ragazza uccisa, Jessica Faoro (Facebook)
La ragazza uccisa, Jessica Faoro (Facebook)

Il Comune di Milano pagherà i funerali per Jessica Valentina Faoro, la 19enne uccisa a coltellate dall'uomo che la ospitava in casa, il tranviere Alessandro Garlaschi. Lo ha comunicato Palazzo Marino con una nota, spiegando che il Comune "si farà carico dell'organizzazione e dei costi delle esequie". A celebrare la funzione sarà don Gino Rigoldi, il cappellano del carcere minorile Beccaria. Proprio il sacerdote all'inizio aveva comunicato l'intenzione di assumersi gli oneri dei funerali, in mancanza di un'indicazione da parte del Comune: da qui probabilmente la nota del Comune, che ha spiegato che "gli uffici sono al lavoro da diversi giorni per predisporre la documentazione necessaria". Le esequie si terranno probabilmente in una chiesa vicino a piazza Tirana, al Giambellino, dove il prete dice messa.

Don Rigoldi: Jessica non si drogava e non si vendeva

Ai funerali, come riporta Andrea Galli sul "Corriere della sera", potrebbe partecipare anche Alessandro, fidanzato della 19enne uccisa. Il ragazzo, coetaneo di Jessica, è al momento recluso nel carcere di Busto Arsizio: se il tribunale di sorveglianza darà il via libera il 19enne potrà indossare l'abito che don Gino gli ha procurato, per dare l'ultimo saluto alla sua Jessica. I due, come lo stesso sacerdote ha spiegato nel corso di diverse interviste, anche al settimanale "Panorama", si erano conosciuti nelle case famiglia di "Comunità nuova" gestite da don Rigoldi, piene di "anime fragili" come Jessica. All'età di 18 anni il ragazzo è finito in carcere per furto, causando un nuovo choc alla ragazza, allontanata dalla famiglia da bambina e con un passato difficile alle spalle. Don Rigoldi ha ricordato che la ragazza si appostava al mattino all'esterno del carcere minorile Beccaria, dove Alessandro era detenuto, per salutarlo dalla finestra: "L’ho visto nascere, quest’amore. Un grande amore, l’amore di due persone in mare senza salvagente abbracciate per non annegare". Don Rigoldi conosceva bene Jessica: "Non era tossica e non vendeva sesso", ha specificato il sacerdote. Proprio un approccio sessuale respinto sarebbe il movente che ha portato Alessandro Garlaschi, che la ospitava in casa da giorni – e che in passato aveva fatto lo stesso con altre giovanissime – a ucciderla con 40 coltellate.

Il sacerdote: Jessica poteva essere salvata

Sono tanti i ricordi di don Rigoldi legati a Jessica e ad Alessandro. Uno solo, invece, il pensiero ricorrente che torna nella mente del sacerdote – e non solo – e lascia tanta amarezza e rabbia: "L’unico tema è che Jessica poteva essere salvata… La famiglia, i servizi sociali, le comunità… Non m’importano le polemiche, i dibattiti tardivi, non voglio ergermi a paladino oppure a maestro. So soltanto che Jessica poteva essere salvata e tutti, tutti quanti, abbiamo avuto tempo e occasioni. Jessica, anche se in fuga, ci aspettava", ha detto il prete al Corsera.

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