Omicidio di Sana Cheema: arrestati altri due fratelli della ragazza
Altri due fratelli di Sana Cheema, la 25enne pachistana che viveva a Brescia ma è stata uccisa in Pakistan in circostanze misteriose, sono stati arrestati. A riportare la notizia sono stati ieri sera alcuni media locali, come il "Pakistan today" e il "Dailymessenger". Secondo quanto riportato, i due parenti della ragazza sono stati fermati all'aeroporto di Islamabad mentre stavano cercando di lasciare il Paese, imbarcandosi su un volo per Istanbul. I fratelli arrestati si chiamano Aijaz Khizar e Faraz Khizar. Raggiungono in carcere il loro altro fratello maggiore, Adnan, e il padre Mustafa Ghulam. È proprio quest'ultimo che, secondo le autorità pachistane, il 18 aprile avrebbe ucciso la figlia strangolandola nella casa di famiglia a Mangowal, nel distretto di Gujrat, probabilmente dopo una lite a causa dell'ennesimo rifiuto di Sana di sposare l'uomo che la famiglia aveva scelto per lei nell'ambito di un matrimonio combinato.
La morte per strangolamento di Sana è stata certificata dai primi risultati dell'autopsia sul corpo della ragazza, che era stato seppellito in tutta fretta dai parenti. La famiglia della giovane, residente da anni a Brescia dove era molto conosciuta e benvoluta, aveva affermato che il decesso era avvenuto per cause naturali. Ma gli amici della ragazza avevano fin da subito avanzato dubbi e accuse, spiegando che Sana era dovuta partire in tutta fretta per il Pakistan, dove aveva detto che avrebbe dovuto sposarsi. Per la morte di Sana sono indagati molti membri della sua famiglia: oltre a quelli finiti in carcere, le autorità pachistane hanno iscritto nel registro degli indagati la madre della 25enne, una zia, uno zio (arrestato e poi tornato in libertà), un cugino e un medico. Secondo l'accusa sarebbero tutti coinvolti nel delitto e nel successivo tentativo di farlo passare per una morte per cause naturali.