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Sana Cheema, la 25enne italo-pachistana, è stata strangolata: a dirlo l’autopsia

Sana Cheema, la 25enne pachistana che viveva a Brescia ed è morta in circostanze poco chiare in Pakistan, sarebbe stata strangolata. A dirlo l’autopsia eseguita dalle autorità pachistane. La famiglia della ragazza sostiene che sia morta per cause naturali, ma il padre, il fratello e lo zio sono in stato di arresto da settimane: avrebbero ucciso la giovane perché aveva rifiutato un matrimonio combinato.
A cura di Francesco Loiacono
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Sana Cheema (foto dal profilo Instagram)
Sana Cheema (foto dal profilo Instagram)

Sana Cheema è morta per strangolamento. I risultati dell'autopsia sulla salma della 25enne pachistana, che da anni risiedeva a Brescia ed è morta in Pakistan in circostanze poco chiare, non lascerebbero dubbi. A pubblicarli è stato Jabran Fazal, presidente dell’associazione culturale Pak Brescia e anima della comunità pachistana nella città. Fin dai primi istanti dopo la notizia della morte della ragazza Fazal aveva annunciato che avrebbe fatto di tutto per chiedere chiarezza sul decesso. Sana era stata sepolta il 18 aprile in tutta fretta dalla famiglia, che aveva riferito che la 25enne era morta per cause naturali, un malore. Ma fin da subito gli amici della ragazza avevano sostenuto un'altra tesi: e cioè che la ragazza fosse stata uccisa dai suoi stessi famigliari, per una sorta di "delitto d'onore". La giovane, secondo i suoi amici, sarebbe stata punita con la vita per aver rifiutato un matrimonio combinato organizzato per lei dalla famiglia. Sana era difatti innamorata di un ragazzo italiano conosciuto a Brescia e aveva intenzione di sposarlo.

La ragazza, che aveva studiato in Italia ed era molto integrata e conosciuta a Brescia, a novembre dello scorso anno era partita in tutta fretta per tornare in Pakistan. In patria è morta, in circostanze su cui adesso l'autopsia ha fatto luce: "L'osso del collo è stato rotto", rivelano gli esami, che dunque spingerebbero verso l'ipotesi di una morte violenta, in contrasto con quanto riferito dalla famiglia. Le autorità pachistane stanno indagando sulla vicenda e hanno messo nel mirino alcuni famigliari della giovane: il padre, il fratello e uno zio di Sana sono in stato di arresto già da alcune settimane.

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