72 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Niente metal detector alla Pinacoteca di Brera. Bradburne: “Non possiamo chiuderci dentro”

La Pinacoteca di Brera, a Milano, è stata inserita dal ministero dei Beni culturali tra i 20 siti artistici a rischio attacco terroristico. Eppure, nonostante la vigilanza rafforzata, il direttore James Bradburne ha deciso di non installare metal detector all’ingresso: “Non possiamo considerare ogni visitatore come un potenziale terrorista”.
A cura di Francesco Loiacono
72 CONDIVISIONI
Immagine

Sicurezza rafforzata, ma niente metal detector alla Pinacoteca di Brera, a Milano. E a spiegare chiaramente i motivi di questa decisione, un po' inconsueta in un momento in cui l'allerta contro il terrorismo è ai massimi livelli, è il direttore James Bradburne, a capo dell'Accademia da agosto 2015: "In assenza di minacce precise, non possiamo considerare ogni visitatore come un potenziale terrorista", ha detto Bradburne al Corriere della sera.

"Il museo è faro di tolleranza e dialogo, non possiamo chiuderci dentro"

Il britannico ha una chiara idea di cosa la Pinacoteca di Brera rappresenti: "Il museo è un faro dei valori illuministici di tolleranza e dialogo. Non possiamo chiuderci dentro", ha spiegato il direttore. Secondo quanto stabilito a Roma dal ministero dei Beni culturali la Pinacoteca di Brera è in realtà un sito a rischio attacco terroristico: rientra tra i 20 siti artistici italiani per i quali è stata raddoppiata la vigilanza e richiesto l'intervento di polizia e carabinieri. In molti di questi siti sono anche stati installati metal detector, ma a Brera no. Non si tratta però di una scelta avventata, tutt'altro: la decisione è stata presa d'intesa con la prefettura e le forze dell'ordine. D'altronde, spiega Bradburne non senza una punta di sarcasmo, "un supermercato è molto più affollato di Brera".

Per Bradburne, però, va bene così: "I grandi flussi cominciano ad uccidere l'esperienza che si può fare dell'arte". E allora vanno bene invece i 1.500 visitatori in media nei giorni di Pasqua e l'abbandono delle grandi mostre a favore dei Dialoghi, ossia comparazioni ravvicinate di capolavori esposti nella Pinacoteca e opere d'arte in prestito da altri musei. Il primo ha messo per la prima volta uno di fronte all'altro i due Sposalizi della vergine del Perugino e del suo allievo Raffaello (il "dialogo" è visitabile fino al 27 giugno). Poi ne verranno altri: dal 16 giugno toccherà al celebre "Cristo morto" del Mantegna che "dialogherà" con l'analoga opera di Annibale Carracci, che sarà prestata dal museo di Stoccarda. Prosegue, in parallelo, il lavoro di ammodernamento delle sale: un nuovo colore rosso pompeiano alle pareti, nuove luci e didascalie più corpose per valorizzare le opere esposte. Che continueranno ad essere accessibile senza prima passare attraverso un metal detector.

72 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views