Niccolò Bettarini domani in aula al processo contro i suoi aggressori: “Ha rischiato di morire”
Domani, giovedì 20 dicembre, Niccolò Bettarini e altri tre testimoni parleranno in aula a Milano durante il processo per tentato omicidio che vede come parte lesa il 19enne figlio di Simona Ventura e Stefano Bettarini. Niccolò sarà interrogato dal giudice per l'udienza preliminare Guido Salvini, davanti al quale si svolge il processo con rito abbreviato nei confronti di quattro ragazzi tra i 23 e i 29 anni: Davide Caddeo, Alessandro Ferzoco, Andi Arapi e Albano Jakej. Per tutti l'accusa è di tentato omicidio: il pubblico ministero Elio Ramondini ha chiesto per loro dieci anni di reclusione.
"Adesso tutti sapranno finalmente la verità su quanto accaduto lo scorso 1 luglio, giorno in cui Niccolò Bettarini ha seriamente rischiato di morire", ha detto l'avvocato Alessandra Calabrò, che difende Bettarini. La decisione di ascoltare Bettarini è stata presa dal giudice Salvini dopo che, nella scorsa udienza, a sorpresa i quattro imputati avevano deciso di parlare affermando che sarebbe stato proprio Bettarini a colpire per primo all'esterno della discoteca Old Fashion di Milano. Uno degli imputati, Caddeo, in una memoria difensiva aveva anche confessato di aver sferrato una delle sette coltellate che hanno ferito Bettarini, costringendolo a un'operazione al braccio. Proprio sull'entità delle ferite riportate dal giovane si gioca un'altra partita del processo in corso: nell'udienza di domani verrà infatti anche ascoltato un perito nominato dal giudice e incaricato di effettuare una perizia sulla cartella clinica per stabilire la gravità delle ferite riportate, gravità che viene sminuita dai legali degli imputati.
Uno degli imputati sottoposto a sorveglianza speciale
L'avvocato Calabrò in una nota si è espressa anche sul recente provvedimento, datato 12 dicembre, con cui la sezione misure di prevenzione del tribunale di Milano, presieduta dal giudice Fabio Roia, ha deciso di applicare per due anni la sorveglianza speciale a Caddeo, accusato di aver sferrato materialmente tutte le coltellate e ritenuto dal tribunale di sorveglianza un "soggetto socialmente pericoloso": "Il recente provvedimento evidenzia la sua indole delinquenziale e la sua abituale condotta criminosa", ha detto l'avvocato Calabrò. L'udienza di domani si svolgerà, come le altre, a porte chiuse: probabile però che, come avvenuto in altre circostanze, all'uscita dal tribunale Niccolò Bettarini si fermerà con i cronisti per rilasciare qualche dichiarazione.