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Negozi H&M chiusi a Milano, dipendenti trasferiti fuori provincia: “Vogliono metterli in difficoltà”

I 70 lavoratori dei due negozi di H&M che sono rimasti chiusi a Milano dopo il lockdown saranno trasferiti fuori provincia o addirittura fuori regione. Per la Filcams Cgil la decisione dell’azienda “denota una evidente strategia di voler non solo mettere in difficoltà i lavoratori, ma anche come ha fatto finora H&M di non voler mettere gli stessi in condizione di poter tornare a svolgere la propria attività dando loro stabilità”. Alle 15 si terrà un presidio di protesta davanti agli uffici milanesi del colosso dell’abbigliamento.
A cura di Francesco Loiacono
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Saranno trasferiti fuori dalla provincia di Milano, ma anche addirittura in altre regioni i dipendenti dei due storici negozi di H&M del capoluogo lombardo che dopo il lockdown dovuto all'emergenza Coronavirus non hanno mai riaperto. Si tratta dei punti vendita vicino a piazza Lima e in via Torino, che davano lavoro a 70 persone. I lavoratori, che negli scorsi giorni avevano dato voce alla loro protesta anche con un video diffuso sui social, hanno ricevuto la comunicazione del loro trasferimento immediato presso negozi che si trovano non solo fuori dalla provincia di Milano (a Vigevano o Desenzano), ma anche fuori dalla Lombardia, come a Novara o ad Ancona.

L'azienda vuole mettere in difficoltà i lavoratori e non dare loro stabilità

Secondo sindacati e lavoratori, comunque consapevoli del fatto che le ricollocazioni avrebbero comportato dei sacrifici, trasferire i dipendenti in alcune località difficilmente raggiungibili avendo tuttavia più di altri 10 negozi su Milano e provincia in cui poter ricollocare il personale "denota una evidente strategia dell’impresa di voler non solo mettere in difficoltà i lavoratori, ma anche come ha fatto finora H&M di non voler mettere gli stessi in condizione di poter tornare a svolgere la propria attività dando loro stabilità", recita la Filcams Cgil in una nota.

Per questo motivo, nella giornata di oggi, 9 luglio, dalle 15 alle 17 i sindacati e i lavoratori parteciperanno a un presidio di protesta davanti agli uffici del colosso svedese dell'abbigliamento, in largo Augusto 7. La protesta è sia per le modalità con cui l'azienda ha preso la decisione, comunicata senza passare per un confronto con i sindacati e senza tenere in considerazione le difficoltà degli stessi lavoratori, sia perché tali trasferimenti sono ritenuti appunto pretestuosi.

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