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Morte di Mattia Mingarelli: sopralluogo in Valmalenco per ricostruire le ultime ore di vita del 30enne

Le ultime ore di vita di Mattia Mingarelli, 30enne trovato morto a Chiesa Valmalenco la Vigilia di Natale, sono ancora un mistero. Oggi un nuovo sopralluogo vicino al rifugio dove è stato visto per l’ultima volta Mattia cercherà di capire cosa gli sia successo. L’autopsia ha lasciato aperte più ipotesi: dalla morte accidentale all’aggressione. Si attendono gli esiti degli esami tossicologici.
A cura di Francesco Loiacono
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Proseguono le indagini sulla morte di Mattia Mingarelli, 30enne agente di commercio di Albavilla, nel Comasco, scomparso lo scorso 7 dicembre e poi trovato senza vita la Vigilia di Natale a Chiesa Valmalenco, in provincia di Sondrio. L'autopsia non è servita a fugare i dubbi sulla sua morte: le fratture riscontrate sul cranio di Mattia sarebbero infatti compatibili sia con una caduta accidentale sia con uno o più colpi inferti da qualcuno con un oggetto contundente. Per questo, a oltre dieci giorni dal ritrovamento del cadavere di Mattia, si continua a indagare. Oggi è in programma un nuovo sopralluogo nei boschi vicino al rifugio "Ai Barchi", dove è stato trovato senza vita Mattia. Vi parteciperanno i carabinieri di Sondrio, l'anatomopatologo che ha eseguito l'autopsia e i consulenti della famiglia di Mattia, desiderosa naturalmente di conoscere cosa sia accaduto al loro caro.

Il sopralluogo servirà a ricostruire gli ultimi spostamenti di Mattia lo scorso 7 dicembre, giorno della sua scomparsa: il ragazzo sarebbe stato visto per l'ultima volta dal titolare del rifugio "Ai Barchi" con il quale avrebbe preso un aperitivo. Poi si sarebbe allontanato forse per uan passeggiata in compagnia del suo cane. L'animale era però rientrato in serata nella baita affittata da Mattia per alcuni giorni di vacanza senza il suo proprietario. Il cellulare di Mattia era stato individuato dal titolare del rifugio e consegnato ai carabinieri. Un altro telefonino, proprio quello del gestore del rifugio, era stato poi sequestrato nei giorni scorsi dai Ris (Reparto investigazioni scientifiche) di Parma assieme al pc dell'uomo, che ha sempre negato ogni suo possibile coinvolgimento nella morte di Mattia.

La sorella si dice fiduciosa: Capiremo cosa gli è successo

Dalle analisi su questi oggetti sequestrati e sulle due strutture in cui Mattia avrebbe trascorso le ultime ore di vita, il rifugio Ai Barchi e la baita che aveva affittato, potrebbero arrivare altri elementi utili a ricostruire cosa gli sia accaduto. Ulteriori chiarimenti infine sono attesi dall'esito degli esami tossicologici sul cadavere di Mattia, che ancora non sono disponibili. La situazione è al momento ancora dominata dall'incertezza ed è in questo contesto che stanno vivendo i famigliari e gli amici di Mattia, che hanno dato l'ultimo saluto al loro caro lo scorso 30 dicembre, giorno dei funerali. Una delle due sorelle del 30enne, intervistata dal quotidiano "Il Giorno", si è comunque detta fiduciosa del lavoro degli inquirenti e ha annunciato un'iniziativa in ricordo del fratello: portare avanti il progetto di Mattia di impiantare e portare avanti una vigna.

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