Morte di Andrea Pinketts: “Le sue frasi sono ritmo e cadenza di Milano”. Sabato i funerali

"Una città è fatta anche delle parole scritte per raccontarla". Lo ha scritto l'assessore alla Cultura di Milano, Filippo Del Corno, per commentare la scomparsa di Andrea G. Pinketts, scrittore morto ieri all'età di 57 anni stroncato da un tumore. Andrea G. Pinketts (pseudonimo di Andrea Giovanni Pinchetti) era nato e ha vissuto sempre a Milano, città che ha raccontato in chiave noir nei suoi romanzi, attraverso gli occhi del suo alter ego letterario, il commissario Lazzaro Santandrea. Pinketts diceva di avere "il senso della frase", che è anche il titolo di uno dei suoi romanzi più famosi: "Le frasi di Andrea Pinketts – ha scritto Del Corno – sono ritmo e cadenza di Milano, e lo saranno sempre".
Il tributo dell'assessore Del Corno. I funerali a Sant'Eustorgio
Parole importanti, quelle di Del Corno, anche se scritte sul profilo privato dell'assessore. Perché la figura di Pinketts era una figura scomoda: cresciuto nel Fronte della gioventù (organizzazione giovanile del Movimento sociale italiano) la sua aura da "scrittore maledetto" dedito agli eccessi, nel fumare (il suo immancabile sigaro), nelle notti passate con gli amici al locale "le Trottoir" dove era di casa (prima in corso Garibaldi e poi in piazza XXIV maggio), finanche nel suo modo di vestire, lo hanno reso da sempre un personaggio fuori dagli schemi, difficile da etichettare. Certo un'etichetta, quella del noir, gli può essere cucita addosso: e lui non l'ha mai rifiutata, anzi ha sempre rivendicato di essere stato uno dei primi scrittori a riscoprire il genere letterario come chiave per raccontare una città, Milano, di cui è diventato incontestabilmente un simbolo. Oggi sarà possibile salutare un'ultima volta lo scrittore presso la Casa Funeraria Luce Nova Milanese, via Evangelista Torricelli 1/A. I funerali di Andrea G. Pinketts, dove la G come amava ripetere stava per "genio", si terranno invece domani, sabato 22 dicembre alle 14.45 presso la Basilica di Sant'Eustorgio, non lontano dal "suo" storico locale in Darsena che ha ricordato così quello che definiscono un fratello: "Una delle menti più illuminate della letteratura".