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Morta in clinica dopo un intervento di liposuzione: indagato un medico

Il medico della clinica di Milano che, nel 2017, effettuò l’intervento sulla donna di 36 anni morta mercoledì mattina a Brescia dopo un calvario durato 9 mesi, sarebbe indagato per omicidio colposo.
A cura di Valerio Papadia
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È durato 9 mesi il calvario di Ana Maria Cracium, la donna di 36 anni di origine rumena morta mercoledì mattina a Brescia dopo essere stata sottoposta, nel luglio del 2017, ad un intervento di liposuzione in una clinica di Milano. Già dopo la sua morte, la Procura del capoluogo lombardo aveva aperto un'inchiesta per fare luce su quanto accaduto alla donna: il chirurgo che, 9 mesi fa, ha effettuato l'intervento di liposuzione ai fianchi, all'addome e alle gambe della 36enne sarebbe indagato per omicidio colposo. Stando a quanto si apprende, i carabinieri hanno fatto irruzione nello studio del medico, per perquisirlo, proprio mentre questi era impegnato in un intervento di liposuzione.

La donna aveva una grave infezione

Come detto, il calvario di Ana Maria è durato 9 mesi: la 36enne si è sottoposta all'intervento di asportazione del grasso corporeo nel luglio dello scorso anno. Dopo le dimissioni dalla clinica, sono cominciati i problemi: febbre alta e convulsioni che avevano costretto la donna a fare ritorno in Romania, dove la donna è stata operata più volte, come si legge dalla denuncia effettuata dal compagno della 36enne, anche per una "fascite necrotizzante". Ecco cosa ha detto Laura Gravina, legale dell'uomo: "Aveva un'infezione devastante nelle parti basse del corpo, fianchi, addome, gambe, a seguito dell'operazione in quella clinica di Milano dove era andata su consiglio di un'amica". Sarà ad ogni modo l'autopsia, disposta dalla Procura sul corpo di Ana Maria, a chiarire le cause della morte.

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