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Milano, tenta di uccidere l’ex ragazza incinta: solo due giorni prima aveva aggredito un clochard

Aveva aggredito un clochard ferendolo alla testa solo due giorni prima del tentato omicidio dell’ex fidanzata: l’uomo, un 33enne, è stato per questo arrestato nella serata di venerdì. È accaduto a Milano nei pressi della stazione Centrale già teatro di un’aggressione ai danni di un militare colpito alla gola con un paio di forbici.
A cura di Chiara Ammendola
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Immagine di repertorio
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Sono stati il sangue freddo della vittima e il tempestivo intervento degli agenti a evitare che la serata di venerdì terminasse forse con l'uccisione dell'ennesima giovane donna. Quando alle 21 del 20 settembre il personale medico del 118 è giunto nei pressi della stazione Centrale per un'aggressione si è trovato dinanzi a una donna poco più che 25enne e incinta ferita al collo da un'arma da taglio, un coccio di bottiglia nello specifico, con il quale il suo ex compagno l'aveva appena ferita. Miracolosamente la giovane è stata trasportata in ospedale dove è stata ricoverata in codice giallo e le sue condizioni seppur apparse inizialmente critiche sono migliorate pian piano: così come per il piccolo che porta in grembo che non ha subito per fortuna gravi conseguenze.

Il 33enne uscito dal carcere la mattina dell'aggressione

Gli agenti hanno fermato immediatamente l'aggressore, un uomo di nazionalità nigeriana, così come l'ex compagna, di 33 anni e noto frequentatore della stazione Centrale. È durante i controlli di rito che hanno scoperto che solo du giorni prima l'uomo era finito in galera per aver aggredito un clochard, apparentemente senza motivo, colpendolo alla testa con una bottiglia di vetro. Fermato in piazza Duca d'Aosta, piazzale antistante la stazione e da sempre al centro di polemiche per gli episodi di microcriminalità dei quali è teatro, era stato liberato venerdì mattina, poche ore prima dell'aggressione ai danni della ex compagna. Secondo gli agenti si tratta di un'aggressione premeditata: la donna infatti aveva deciso di lasciarlo e di troncare quella relazione che aveva portato anche a una gravidanza. Per questo l'uomo avrebbe vagato l'intera giornata prima di raggiunerla nei pressi della stazione.

Stazione centrale: solo una settimana fa il ferimento di un militare

Solo qualche giorno fa, il 17 settembre la zona antistante la stazione Centrale è stata teatro di una violenta aggressione ai danni di un militare in servizio per "Strade Sicure", colpito da un passante alla gola con delle forbici. Per fortuna le sue condizioni di salute sono apparse meno gravi di quanto ipotizzato inizialmente. Mentre i carabinieri grazie all'aiuto di un passante hanno fermato il 23enne di nazionalità yemenita portato in carcere e in attesa di giudizio: l'uomo è accusato di tentato omicidio aggravato dalla finalità terroristica e dalla violenza a pubblico ufficiale. Il procuratore Alberto Nobili, a capo del pool antiterrorismo di Milano, dopo alcuni accertamenti aveva infatti contestato al 23enne la finalità terroristica tra le accuse: in passato aveva mostrato delle "simpatie islamiche" così come segnalato dalla autorità tedesche all'Italia quando quest'ultimo vi è giunto nell’ambito dei corridoi umanitari con la Libia. Tesi a supporto della quale sono stati trovati dei video di combattimenti, scene di guerra e massacri in Yemen, sul suo smartphone.

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