Milano, saluti romani al concerto di CasaPound per il centenario del fascismo
Di giorno, alla commemorazione all'interno del Cimitero Monumentale di Milano, erano stati circa duecento: composti, quasi dimessi nel loro atteggiamento marziale così fuori dal tempo, senza alcun saluto romano per il timore di essere ripresi dai giornalisti presenti. Ma la sera di sabato 23 marzo, al concerto della band ZetaZeroAlfa, i fascisti vecchi e nuovi che hanno celebrato il centenario della fondazione dei Fasci di combattimento da parte di Benito Mussolini sono stati, almeno a detta degli organizzatori, circa duemila: "Una serata stupenda. Più di 2000 cuori da tutto il mondo", è il commento apparso sulla pagina di CasaPound, il cui leader Gianluca Iannone è anche il frontman della band. E lì, al chiuso della balera di via Toffetti (zona Porto di Mare) utilizzata per quello che, essendo un evento privato, non è stato vietato da prefettura e questura, tra teste rasate e magliette con i motti del Ventennio si sono visti anche centinaia di braccia tese nel saluto romano. A pubblicare le foto di un concerto che formalmente voleva festeggiare il ventennale della band è stata la stessa CasaPound: "Con buona pace di Beppe Sala, Boldrini, Fiano e ‘giornalisti' antifascisti ieri sera si è svolto come da programma il concerto per celebrare i 20 anni di attività degli ZetaZeroAlfa facendo registrare il tutto esaurito con oltre 2000 presenti".
I cancelli sono stati aperti alle 19.19
La serata è iniziata alle 19.19: un piccolo accorgimento per spazzare via ogni dubbio su ciò che i presenti volevano in realtà festeggiare. Il temuto "sabato nero" per il centenario della fondazione dei Fasci di combattimento (fondati il 23 marzo del 1919 da Benito Mussolini in piazza San Sepolcro) è così trascorso su due dimensioni parallele. Quella pubblica (con la prefettura che aveva vietato qualsiasi manifestazione, a parte la commemorazione funebre degli "squadristi della prima ora" caduti), si è svolta senza particolari tensioni. Quasi in sordina, nonostante Anpi e altre associazioni antifasciste avessero chiamato tutti i milanesi a una contro manifestazione (anche quella però poco partecipata). Ma in serata, al riparo da giornalisti, forze dell'ordine e fotografi, i militanti neofascisti di diverse organizzazioni sia italiane sia straniere hanno potuto festeggiare una data che la Storia ha giudicato come nefasta, ma che per qualcuno resta, come recita uno striscione che si è visto, "la più audace, la più originale, la più mediterranea ed europea tra le idee".