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Milano, Sala contro Salvini: “Non gli lascio la poltrona”. La replica: “È sindaco a tempo”

Scontro a distanza tra il sindaco di Milano Beppe Sala e il ministro dell’Interno Matteo Salvini. Le mire del segretario leghista sul capoluogo lombardo in vista delle Comunali del 2021 animano un botta e risposta tra i due: “Non gli lascio la poltrona – ha detto il sindaco – Con Salvini ci divide l’idea di società”. La replica del vice presidente del Consiglio: “Sala ha una concezione padronale, decideranno i milanesi”.
A cura di Francesco Loiacono
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Nuovo botta e risposta tra il sindaco di Milano Beppe Sala e il ministro dell'Interno Matteo Salvini. Intervistato nel corso della trasmissione radiofonica "24 Mattino", il primo cittadino ha toccato tanti temi, tra cui anche quello delle prossime Comunali nel capoluogo lombardo (previste nel 2021): "Salvini fa bene a mettere gli occhi su Milano – ha detto Sala a proposito delle mire del leader leghista sul capoluogo lombardo – È tanta roba, ha immagine positiva". Ma il sindaco ha detto: "Non gli lascio la poltrona", lasciando intendere (come aveva detto anche in passato) di essere pronto eventualmente a un secondo mandato: "Con Salvini ci divide l'idea di società – ha spiegato il primo cittadino ai microfoni di Radio24 -: io sono per società aperta, mentre lui propone una ninna nanna in cui dice ‘stiamo sicuri, belli chiusi', ma non è realistica". Sala ha quindi lasciato ai milanesi il compito di decidere a quali delle due visioni della loro città (e della società) affidarsi nel futuro.

La replica di Salvini: Ha una concezione padronale, decideranno i milanesi

Anche Salvini, chiamato a commentare le dichiarazioni di Sala, ha chiamato in causa i milanesi: "Milano è dei milanesi, non di Giuseppe Sala", ha detto il vice presidente del Consiglio sottolineando come Sala sia solo momentaneamente il sindaco, quindi un primo cittadino a tempo. Il leader leghista quindi ha prima scherzato sul termine "ninne nanne" – "Sono belle"- e poi ha criticato la "concezione padronale" che a suo dire Sala avrebbe della città concludendo anche lui così: "Decideranno i milanesi".

Sulla possibile demolizione di San Siro: "Sospendo il giudizio"

Nel corso dell'intervista radiofonica a Beppe Sala c'è stato spazio anche per altre questioni, a partire dalle polemiche per l'installazione di Gaetano Pesce davanti al Duomo di Milano, "La maestà sofferente": "Impossibile che non faccia discutere – ha detto il sindaco a proposito dell'installazione contro la violenza sulle donne che però viene criticata anche e soprattutto dalle donne – Aiuta il dibattito, poi può piacere o no. A me piace". Sala ha quindi assicurato il proprio sostegno al nuovo Pd targato Zingaretti in vista delle prossime elezioni Europee e poi ha commentato una delle ultime decisioni del governo, la norma per accollarsi parte del debito di Roma: "A noi nessuno ha regalato niente. Non vedo a Roma grandi segni di volontà di cambiare. Prima dessero dimostrazione di voler cambiare e poi si aiuta". Infine un passaggio anche su un'altra questione che tiene banco in città: la possibile demolizione dello stadio Meazza di San Siro per fare spazio a un altro impianto di proprietà di Milan e Inter: "Sospendo il giudizio in attesa di un progetto che al momento non ho. Devo ascoltare le società".

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