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Milano, primaria della clinica Mangiagalli copre cartello anti aborto: rischia denuncia

Alessandra Kustermann, primaria della clinica Mangiagalli di Milano e storica paladina dei diritti delle donne in tema di aborto, potrebbe essere denunciata da un’associazione pro vita per aver fatto coprire un cartellone pubblicitario contro l’aborto apparso proprio davanti alla Mangiagalli: “Ha leso il diritto alla libera espressione e al libero pensiero”, ha detto il presidente della onlus “Ora et labora”.
A cura di Francesco Loiacono
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Continuano le proteste sul caso del cartello pubblicitario anti abortista apparso davanti alla clinica Mangiagalli di Milano. Il cartello, dell'associazione ProVita (che si batte contro la legge 194), è comparso nella notte tra sabato e domenica davanti alla storica clinica dove ogni anno nascono oltre seimila bimbi e dove, secondo la primaria Alessandra Kustermann, ogni settimana circa 45 donne vanno ad abortire. In una Lombardia dove il tasso di medici obiettori è infatti molto alto la Mangiagalli è in controtendenza. Proprio la Kustermann, storica paladina dei diritti delle donne soprattutto in tema di aborto, dopo essere stata informata della comparsa del cartellone aveva guidato una "rivolta" di alcune donne raggruppate nel movimento "Donne democratiche", che ieri avevano coperto il cartellone ritenendolo "offensivo e crudele": "Per le donne è una scelta già abbastanza dolorosa senza la necessità del giudizio di chi non crede nella libertà di scelta delle donne", avevano spiegato le Donne democratiche.

Un'associazione pro vita è intenzionata a denunciare la primaria della Mangiagalli

Il cartellone mostrava la foto di una mamma col figlio e la scritta: "Non fermare il suo cuore. Avrà il tuo sguardo, il tuo sorriso, e sarà coraggioso perché tu lo sei". La Kustermann aveva replicato: "Non possiamo permettere che le donne arrivino in sala operatoria portando con loro anche la crudeltà di messaggi e immagini così". Adesso, però, secondo quanto riferito dall'agenzia di stampa Agi, la dottoressa rischia una denuncia: il presidente dell'associazione "Ora et labora in difesa della vita" Giorgio Celsi ha infatti spiegato all'agenzia che la dottoressa "ha leso il diritto alla libera espressione e al libero pensiero" e ha annunciato che l'associazione presenterà nel pomeriggio di oggi una denuncia contro la Kustermann alla questura di via Fatebenefratelli: "Abbiamo pagato un’agenzia per affiggere il cartello, che poi ha mostrato il progetto al Comune. Abbiamo versato 1800 euro per quattro mesi", ha aggiunto Celsi.

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