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Milano, prefetto annuncia sgomberi programmati in via Gola. Linea dura: “Riportare la legalità”

Questa mattina si è riunito in prefettura a Milano il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica che insieme con Regione e Comune per affrontare la questione della legalità e delle case popolari occupate abusivamente via Gola: il prefetto Renato Saccone ha annunciato che ci saranno sgomberi programmati al più presto. Mentre la vicesindaco Scavuzzo ha puntato il dito anche contro il centro sociale di via Gola in merito alla questione “legalità”.
A cura di Chiara Ammendola
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"Abbiamo deciso che opereremo al più presto su via Gola, perché non si ripeta più quello che è accaduto il 31 dicembre. L'obiettivo è quello di riportare legalità in aree dove le occupazioni sono numerose. La legalità significa innanzitutto per noi restituire il diritto alla casa a chi ne ha realmente bisogno", così il prefetto di Milano Renato Saccone al termine della riunione del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica tenutasi quest'oggi in Prefettura in merito alle occupazioni abusive di via Gola, teatro lo scorso 31 dicembre dell'aggressione a una squadra di vigili del fuoco intervenuta per domare un incendio doloso.

Fondamentale rigenerazione del tessuto sociale

Si tratta di un'operazione che prenderà il via a breve secondo quanto annunciato dal prefetto e che è stata anticipata nei giorni scorsi dallo sgombero di tre appartamenti abusivamente occupati tra via Gola e via Pichi, dopo il fermo di 9 persone indagate per i fatti di Capodanno: "Gli sgomberi saranno programmati – ha aggiunto il prefetto – nel momento in cui, ma al più presto, avremo l'insieme delle operazioni pronte, compreso l'avvio della rigenerazione, quindi l'occupazione giusta degli alloggi e una copertura minima essenziale per le effettive vulnerabilità". Linea dura dunque da parte del prefetto che ha messo sotto la lente d'ingrandimento due temi fondamentali: quelli di controllo e di legalità. Entrambi frutto della  piena collaborazione tra istituzioni e forze dell'ordine. "È fondamentale rigenerare il tessuto sociale presente, con persone che hanno interesse e bisogno di una situazione decorosa, dignitosa per se stessi ma anche per il territorio", ha concluso Saccone.

Lo striscione apparso in via Pichi a Milano dopo gli sgomberi del 16 gennaio
Lo striscione apparso in via Pichi a Milano dopo gli sgomberi del 16 gennaio

La vicesindaco Scavuzzo: Centro sociale è un problema

Se il prefetto ha parlato di legalità in riferimento alla gestione delle case popolari di via Gola e dunque alla giusta assegnazione di queste ultime a chi ne ha bisogno, la vicesindaco del comune di Milano e e assessore alla Sicurezza, Anna Scavuzzo, ha puntato il dito contro il centro sociale, da anni presente proprio in via Gola: "È un problema, perché è fecondo di iniziative che non sono in linea con nessuna delle amministrazioni presenti e passate. L'attività sociale di questo centro credo che sia tutta da dimostrare, ci sarà un percorso per evitare che diventi un problema di ordine pubblico". Anche la vicesindaco Scavuzzo ha partecipato all'incontro di questa mattina in prefettura commentando così l'annuncio degli sgomberi: "Avremo l'attenzione per tutte le fragilità che richiedono un aiuto e un accompagnamento – ha aggiunto parlando degli sgomberi – ma allo stesso tempo una determinazione invece non solo per chi non ha diritto a stare lì, ma per chi anzi sta lì e crea disagio sociale e criminalità".

Via Gola: su 700 appartamenti, oltre 200 sono occupati abusivamente

Presente all'incontro anche l'assessore regionale Bolognini che ha portato in esempio le numerose realtà milanesi nelle quali le occupazioni abusive sono diminuite, anche in zone critiche, grazie a interventi di rigenerazione e di legalità: "Stiamo applicando questo modello a Lorenteggio e lo applicheremo quindi in via Bolla e in via Gola". Ed è proprio in via Gola che il numero delle case occupate abusivamente è nettamente superiore rispetto ad altre zone della città: "Su 700 appartamenti, sono oltre 200 le occupazioni abusive. Chiaro che questo vuol dire che la situazione è sfuggita di mano, ma con questo modello di rigenerazione scala per scala, liberando gli appartamenti, ri-assegnandoli rapidamente e riqualificando il patrimonio e anche la mobilità sociale, il risultato c'é".

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