Milano, nuova lite sull’aumento del biglietto Atm tra Sala e Salvini: “Non è scelta intelligente”
Nuovo capitolo della querelle tra il sindaco di Milano Beppe Sala e il ministro dell'Interno Matteo Salvini, milanese doc. Al centro di un vivace scambio di battute odierno, ancora una volta, la volontà del Comune di Milano di aumentare il biglietto dei mezzi pubblici a due euro. Una scelta che dovrebbe andare di pari passo con l'adozione del biglietto unico integrato valido per l'hinterland di Milano ma sulla quale è in corso una battaglia politica tra Palazzo Marino (che vuole partire presto, verso aprile-maggio) e Regione Lombardia, che invece ha preso tempo.
Questa mattina Salvini ha parlato ai microfoni della radio Rtl 102.5: "Ritengo che in un momento di difficoltà economica aumentare il biglietto non sia una scelta intelligente – ha esordito Salvini – Ci sono tanti modi per recuperare soldi senza aumentare ulteriormente le tasse a chi usa i mezzi pubblici". Il leader della Lega ha proseguito lanciando una frecciata a Sala: "Ha fatto tanto in centro, ma le città non sono solo il centro – ha detto Salvini – Da un sindaco mi aspetto più attenzione alle periferie".
Sala si affida all'ironia: Meglio lavorare che rispondergli
La replica del sindaco non si è fatta attendere: "È difficile stargli dietro, perché passa con disinvoltura dalla Sea Watch a Higuain al biglietto del tram: meglio lavorare che rispondere a tutto". Il primo cittadino ha poi detto che intende andare avanti sull'aumento del ticket di Atm (sul quale è in corso una vera e propria spaccatura con la Regione Lombardia): "Ritengo molto più rilevante la sicurezza e la qualità del servizio che i 50 centesimi, ad abbonamento invariato", ha detto il sindaco, riferendosi al fatto che il costo dell'abbonamento annuale ai mezzi pubblici rimarrà invariato e potrà essere pagato a rate. Solo pochi giorni fa Salvini aveva detto che Milano aveva bisogno di un nuovo sindaco, lanciando così la sfida di un candidato leghista per Palazzo Marino (si voterà nel 2021). E Sala aveva prontamente replicato: "Un glorioso Paese come l’Italia ha bisogno di un altro Ministro dell'Interno". Di fronte al nuovo attacco del leader leghista Sala ha inoltre riservato una stoccata alla Regione (a guida leghista) e alla sua controllata Trenord, che gestisce il servizio di trasporto ferroviario: "Se il modello opposto è Trenord, Dio ce ne scampi, è una realtà di insicurezza e di servizio veramente pessimo. Per cui il mio dovere di sindaco è tutelare il servizio di Atm".