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Milano, non ancora spento l’incendio nel deposito di rifiuti: al momento escluso rischio tossicità

Vigili del fuoco ancora al lavoro per spegnere l’incendio divampato la scorsa notte in un deposito di rifiuti a Milano, in zona Muggiano. Escluso al momento il rischio che il fumo sprigionato possa essere tossico: si attendono però i risultati dell’Arpa. I pompieri stanno bagnando il capannone andato a fuoco, dove non si può entrare per il rischio di crolli.
A cura di Francesco Loiacono
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Sono ancora al lavoro dalla scorsa notte e probabilmente vi rimarranno anche per questa appena iniziata i vigili del fuoco intervenuti in via Lombardi, a Milano, per domare un incendio in un deposito di rifiuti. Le fiamme sono divampate attorno alla mezzanotte di ieri nel capannone di proprietà dell'Amsa, municipalizzata che gestisce il servizio di raccolta rifiuti a Milano. Non sono ancora chiare le cause del rogo, che avrebbe interessato un deposito dove vengono accumulati i rifiuti più ingombranti, distruggendo circa 200 tonnellate di materiale di risulta. Le fiamme sono state visibili sia a Muggiano, quartiere milanese all'estrema periferia Ovest in cui è scoppiato l'incendio, sia nelle zone circostanti. Qualche preoccupazione è serpeggiata tra i residenti per la possibile tossicità del fumo che si è sprigionato dal rogo. Le prime analisi della squadra Nucleare chimico batteriologico radiologico (Nbcr) dei vigili del fuoco hanno escluso rischi in tal senso, anche se per averne certezza bisognerà aspettare i prossimi giorni, quando saranno resi noti i risultati delle analisi dell'Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpa).

Intanto l'incendio, che per fortuna non ha causato feriti né intossicati, non è ancora completamente domato: i vigili del fuoco stanno bagnando dall'esterno il capannone andato a fuoco per evitare che possano accendersi nuovi focolai. Nessuno è ancora entrato nella struttura: c'è il rischio che possa crollare, com'era avvenuto ad aprile a San Donato Milanese. In quella circostanza un vigile del fuoco volontario, Pinuccio La Vigna, era morto schiacciato dal tetto di un capannone in fiamme, crollato proprio a causa del calore.

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