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Milano, l’ex steward arrestato per traffico di droga candidato per CasaPound alle elezioni amministrative

Massimo Mandelli, una delle 22 persone arrestate ieri dalla polizia di Milano nell’ambito di un’operazione antidroga, si è candidato al Consiglio comunale a Cerro Maggiore (Milano) alle prossime elezioni amministrative del 10 giugno. Mandelli, ex responsabile degli steward dell’Inter, è nella lista del movimento di estrema destra CasaPound.
A cura di Francesco Loiacono
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Massimo Mandelli, arrestato ieri, è candidato al Consiglio comunale di Cerro Maggiore nelle file di CasaPound
Massimo Mandelli, arrestato ieri, è candidato al Consiglio comunale di Cerro Maggiore nelle file di CasaPound

Non era solo uno degli ex responsabili degli steward durante le partite casalinghe dell'Inter allo stadio Meazza di San Siro. Massimo Mandelli, una delle 22 persone arrestate ieri nell'ambito di una maxi operazione antidroga della polizia a Milano, è anche uno dei candidati alle prossime elezioni amministrative del 10 giugno. Il 59enne Mandelli si è infatti candidato alla carica di consigliere comunale a Cerro Maggiore, uno dei 12 Comuni in provincia di Milano in cui si voterà per eleggere il sindaco e il Consiglio comunale. L'uomo che, secondo le indagini della squadra investigativa del commissariato Centro della questura di Milano, era l'anello di congiunzione tra due canali di approvvigionamento della droga che dall'estero arrivava a Milano, si è presentato nella lista del candidato sindaco Fabio Tomasoni, sostenuto dal movimento di estrema destra CasaPound Italia. Nel programma della formazione politica, alla voce Sicurezza, si legge tra le altre priorità quella di "promuovere campagne di sensibilizzazione per evitare alle persone anziane di essere raggirate da truffatori oppure per allontanare giovani o soggetti deboli da forti tentazioni (droghe, alcool, ludopatie, ecc.)".

Il candidato sindaco Tomasoni, subito dopo la notizia dell'arresto, aveva commentato: "Nonostante il momento che ci colpisce profondamente, più di tutto deve uscire il lato umano, deve prevalere quella forma di rispetto che in questi casi serve, necessità rispettare la persona e la famiglia stessa – aveva scritto su Facebook – ecco, noi stiamo facendo questo…abbiamo superato molte battaglie e supereremo anche questa sempre a testa alta e stando vicini a lui ed alla famiglia e se poi emergerà che ha sbagliato, di certo pagherà, ma ora si è fatto davvero un grosso polverone dietro a questa vicenda e spero che tutti Voi sappiate dosarne i contenuti". Al quotidiano locale "Settegiorni" il candidato sindaco di CasaPound ha poi aggiunto: "Se i fatti ricostruiti nell’indagine fossero confermati, ovviamente prenderemo le distanze dell’accaduto. Mi riservo di approfondire la questione, perché conosco da tempo Mandelli e fatico veramente a pensare che possa essere implicato in vicende del genere. Non escludo – ha poi concluso – che possa essere finito nei guai per colpe non sue. Anche perché come candidati alle elezioni siamo sotto la lente d’ingrandimento e Mandelli, come gli altri del resto, è risultato pulitissimo". Assieme a Mandelli (cui naturalmente va riconosciuta la presunzione d'innocenza fino a sentenza definitiva) ieri è stato arrestato anche il 37enne Luca Lucci, capo ultras della Curva sud del Milan e ritenuto, a differenza di Mandelli, una delle figure di vertice dell'organizzazione criminale che trafficava e smerciava la droga.

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