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Milano, la Locomotiva di Momo non chiuderà: i bambini hanno vinto una piccola grande battaglia

Dopo mesi di battaglie legale si apre uno spiraglio di dialogo tra i condomini di via Anfossi 36 a Milano e la Lomocotiva di Momo, nido che è stato messo sotto sfratto a causa dei rumori provocati dai bambini. Durante l’udienza di ieri infatti è arrivata una proposta che permetterebbe ai bambini di restare nella propria scuola almeno fino al 2023.
A cura di Chiara Ammendola
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Quella della Locomotiva di Momo e della sua possibile chiusura a causa delle proteste dei condomini "esasperati" dal rumore provocato dai bambini è una di quelle vicende che scuotono internamente e mettono in discussione tantissimi principi, morali e civili. Ieri, dopo mesi di battaglie portati avanti dalla titolare del nido di via Anfossi 36 a Milano, Cinzia D'Alessandro, è arrivata una piccola grande vittoria: il nido rimarrà aperto almeno fino all'estate del 2023, quando dovrebbe arrivare la sentenza definitiva della Corte di Cassazione. Questo perché gli abitanti del condominio che hanno finora aspramente criticato la scuola, il viavai dei genitori, i canti dei bambini, le attività che li portavano a occupare il cortile di passaggio, insomma tutto ciò che comporta la vita e la presenza di una scuola, hanno fatto un passo indietro: durante l'udienza in Corte d'Appello di ieri il condominio ha formulato una proposta che permetterebbe all’asilo di restare dov'è.

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I condomini di via Anfossi 36 hanno concesso una proroga al nido

Una soddisfazione a metà per Cinzia D'Alessandro, pedagogista e direttrice dell’asilo che si augura che a mutare, oltre alla sentenza del giudice, sia anche l'atteggiamento degli stessi condomini: "Mi auguro che la proposta del condominio sia davvero una proposta di pace, mirata a quella convivenza rispettosa che abbiamo sempre cercato". Ma la questione della Locomotiva di Momo che è balzata sulle prime pagine di tutti i principali quotidiani locali è ormai una questione che abbraccia tanti, troppi temi che non possono non entrare nelle priorità del vivere cittadino e comunale. Le scuole d'infanzia e i nidi, pubblici e privati, esistono, hanno bisogno di strutture e spazi che siano all'altezza dei bambini che li riempiono, che quotidianamente si affacciano al mondo cercando di essere se stessi, di costruire la propria personalità. Per farlo c'è bisogno della disponibilità di tutti, della presa di coscienza di cittadini e istituzioni, in particolare in una città come Milano così energica e vitale ma spesso così frenetica e intransigente. I bambini siamo anche noi, prima dei lavori di rilievo, delle università di prestigio, della quotidianità intaccabile. Grazie a Cinzia D'Alessandro per aver insegnato ai bambini a combattere per i propri diritti, forse uno degli insegnamenti più importanti della vita.

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