Milano invasa dallo smog, superati i limiti fissati dall’Europa

L'allarme era stato già lanciato un paio di volte dall'inizio dell'anno. Prima una nota di Legambiente Lombardia, poi la pubblicazione, sul Washington Post, dei risultati di una ricerca austriaca che individuava Milano come una delle città europee più inquinate nel prossimo futuro. Ma già adesso, ai primi di marzo del 2015, il capoluogo lombardo si trova ad essere fuorilegge rispetto alle norme sull'inquinamento fissate dall'Unione europea. Sono trentacinque, infatti, i giorni di sforamento del limite massimo di concentrazione di polveri sottili consentiti dall'Ue, prima che scattino sanzioni. Una sorta di "bonus" che vale per un intero anno, ma che Milano potrebbe aver già consumato lunedì 2 marzo – i dati arrivano con un giorno di ritardo, per cui bisognerà aspettare le rilevazioni di domenica 1 marzo – e che comunque si appresta a dilapidare nei prossimi giorni.
Le rilevazioni dell'Arpa, Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, hanno infatti impietosamente certificato che sabato 28 febbraio il limite dei 50 microgrammi per metro cubo d’aria è stato superato nelle centraline cittadine, andando per la 34esima volta oltra la soglia dall'inizio del 2015. Una situazione che riporta la città indietro di qualche anno, dopo che il 2014, complici anche le tante piogge che avevano "pulito" l'aria, era stato un anno da record per la lotta allo smog. Non si tratta, naturalmente, solo di un problema di sanzioni. La concentrazione di polveri sottili nell'aria, anche nelle dieci centraline installate nella provincia di Milano, è stata sabato di 65 microgrammi, mentre il valore fissato dall'Unione europea è di 40 microgrammi. Dall'inizio del 2015 il valore medio di polveri sottili nell'aria è stato di 56 microgrammi: abbastanza da far scattare l'allerta da parte delle istituzioni.
Al decimo giorno scatta il blocco dei diesel inquinanti
Il primo rimedio potrebbe essere il blocco dei veicoli inquinanti, in particolare i diesel Euro 3 che sono tra i principali produttori di polveri sottili. Il blocco prima veniva deciso dalla Provincia ed è adesso una delle competenze della Città metropolitana su cui bisogna ancora organizzarsi. Al momento, la decisione sarebbe in mano al sindaco di Milano e della città metropolitana Giuliano Pisapia. A Repubblica, l'assessore comunale all’Ambiente assicura: "Il protocollo resta in vigore, al decimo giorno scatta e inviteremo i sindaci ad aderire". Maran ne approfitta per mitigare l'allarmismo e sottolineare alcuni dati importanti: "Siamo tornati ai livelli del 2013, che era il secondo anno migliore di sempre dopo il 2014, quando il meteo ha inciso in modo importante: il trend del Pm10 è di miglioramento costante, bisogna andare avanti nelle strategie strutturali impostate nella riduzione del traffico e nel miglioramento delle caldaie. L’aria che respiriamo oggi è migliore di cinque anni fa ma la partita non è affatto vinta".
Gli ambientalisti, come già fatto a inizio anno quando avevano lanciato per primi l'allarme-smog, chiedono di ridurre la presenza di auto in Lombardia, "la Regione più motorizzata d’Europa con il 20 per cento di veicoli in più della media", spiega Damiano Di Simine, presidente Legambiente Lombardia. "C’è un milione di auto di troppo in Lombardia: la Regione entro il 2020 dovrebbe eliminarle".
L'assessore Terzi: "C'è tanto da fare"
Dal Pirellone interviene l’assessore all’Ambiente, Claudia Terzi, che ammette: "C’è tanto da fare, il nostro Piano regionale per l’ambiente va in questa direzione ma scontiamo una configurazione territoriale difficile di cui l’Europa deve tener conto". Sul "taglio" del parco auto chiesto da Legambiente spiega: "Sono richieste giuste, ma ci vogliono i soldi e Roma ci ha appena tagliato un miliardo". All'orizzonte c'è lo stop definitivo ai diesel Euro 3 nelle zone più colpite dall'inquinamento: la misura, che si rivelerà molto impopolare – le auto omologate Euro 3 sono piuttosto recenti – doveva essere adottata già nel 2015, ma poi è slittata a data da destinarsi. L'assessore però assicura che "si farà per forza perché è fondamentale per la lotta all’inquinamento".