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Il Washington Post: “Nel 2030 Milano tra le città più inquinate d’Europa”

Secondo lo studio di un istituto austriaco, pubblicato dal Washington Post, tra 15 anni Milano potrebbe essere una delle città europee più inquinate insieme a Torino, Parigi e Stoccolma.
A cura di Francesco Loiacono
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Come sarà Milano tra una quindicina d'anni? Secondo uno studio di un centro di ricerca austriaco, ci sono pochi dubbi: sarà una delle città più inquinate d'Europa. A rilanciare la notizia è stato nientemeno che il Washington Post, uno dei più autorevoli quotidiani al mondo, che ha pubblicato lo studio dell'International institute for applied system analysis. In mancanza di misure per ridurre la percentuale di Pm10 – le polveri sottili prodotte in gran parte dagli scarichi dei veicoli e dagli impianti di riscaldamento, ndr – nell'aria, il capoluogo lombardo potrebbe trovarsi nel 2030 a condividere il triste primato di città più inquinata del vecchio continente insieme ad altri centri: Torino, Gijon, Stoccolma, Stoccarda e Parigi. La grandezza, come si può notare, non c'entra: e difatti ad esempio Londra, che adesso è una delle aree più inquinate d'Europa, potrebbe migliorare nei prossimi anni i propri tassi d'inquinamento, grazie all'adozione di misure efficaci come "l’introduzione di filtri per le particelle di diesel".

Già adesso a Milano si sforano i limiti

Su che cosa si basano i dati dello studio austriaco? Essenzialmente sul fatto che, già adesso, nonostante la messa in atto di politiche per limitare le emissioni di particelle inquinanti, molte città europee continuano a sforare i limiti fissati dall'Unione europea. Ne è una dimostrazione Milano, dove solo due settimane fa Legambiente ha denunciato che, dall'inizio del 2015, in città il limite della concentrazione di polveri sottili è stato già superato 24 volte. D'altronde, Milano è al centro della Pianura Padana, che secondo l'ultimo rapporto dell'Agenzia europea dell'ambiente sulla qualità dell'aria è già la zona più inquinata d'Europa, i cui abitanti vivono in media fino a tre anni in meno rispetto a tutti gli altri.

Bisogna rassegnarsi allo smog, dunque? Le soluzioni in realtà non mancano. Secondo Gregor Kiesewetter, lo studioso austriaco che ha guidato la ricerca, "è necessario innalzare i controlli. La normativa attuale è insufficiente. L’inquinamento atmosferico ha un forte impatto sulla salute umana, è causa di disturbi epatici e cardiaci". Per gli autori dello studio "se fossero implementate le più moderne tecnologie per il controllo dei livelli di inquinamento il 99 per cento delle stazioni di monitoraggio europeo registrerebbero una diminuzione di Pm10 entro il 2030". Ben più drastico e concreto sembra Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia, secondo cui la ricetta è semplice: "Un milione di auto in meno entro il 2020 in Lombardia, la regione più motorizzata d'Europa".

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