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Milano, il villaggio Sogno di Natale chiude in anticipo, commenti impietosi: “Era ora, un’oscenità”

Nemmeno di fronte alla notizia della chiusura anticipata del Sogno di Natale, il villaggio natalizio allestito a Milano e travolto dalla critiche, si sono arrestati i commenti impietosi dei tanti visitatori rimasti delusi – a dir poco – dall’esperienza offerta. “Era ora, finalmente, un’oscenità mai vista”, il tono di alcuni commenti. Gli organizzatori avevano ammesso che il villaggio era stato allestito solo al 50 per cento a causa del maltempo, come documentato da Fanpage.it. “Tornate solo se siete in grado di promettere ciò che pubblicizzate”, hanno scritto alcuni dei visitatori arrabbiati. Un monito che chiunque vorrà allestire qualcosa di simile a Milano farà bene a tenere presente.
A cura di Francesco Loiacono
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Non è arrivato a "mangiare il panettone", come si dice nel gergo calcistico. Il villaggio "Sogno di Natale", allestito all'Ippodromo di San Siro, a Milano, chiuderà in anticipo il 24 dicembre, alla Vigilia di Natale. Sembra un paradosso, ma non è l'unico di una vicenda destinata sicuramente a segnare la storia (quella con la "s" minuscola, certo), della città. Nella Milano metropoli europea e all'avanguardia, ci si aspettava probabilmente che il villaggio "Sogno di Natale" fosse quanto meno all'altezza delle aspettative: un luogo magico e incantato per i bimbi e i loro genitori, per poter vivere appieno lo spirito natalizio. Non è però stato così: un video di Selvaggia Lucarelli prima e poi un reportage di Fanpage.it hanno dimostrato come il villaggio fosse incompleto, scarno, lontano dalle aspettative. E, ancor più che i mezzi di informazione, sono stati i clienti a decretarne il fallimento.

Tantissimi quelli che hanno iniziato a inondare di critiche l'organizzazione del villaggio, che d'altronde aveva ammesso – come documentato da Fanpage.it – che l'allestimento, almeno per quanto riguarda l'esterno del villaggio, era stato completato solo al 50 per cento. Un sogno a metà, dunque, che si è trasformato in un vero e proprio incubo sia per coloro che hanno perso soldi e tempo per visitarlo (i clienti delusi si sono organizzati in un gruppo su Facebook per chiedere i rimborsi e si sono rivolti al Codacons per una class action), sia per gli stessi organizzatori, costretti a issare bandiera bianca e ad arrendersi all'evidenza: il villaggio è stato un flop.

Nemmeno la chiusura anticipata frena le critiche

Le giustificazioni da parte dell'organizzazione non mancano: "Abbiamo lottato per oltre un mese contro una pioggia eccezionale (nel solo mese di novembre a Milano sono caduti 244 mm a fronte di una media di circa 100 mm) e per rimuovere il fango che aveva letteralmente coperto tutta l’area del villaggio abbiamo dovuto ritardare l’apertura – si legge nel comunicato diffuso dall'organizzazione del Sogno del Natale -. Di più non potevamo fare". Ma neanche di fronte all'evidente disfatta si sono arrestate le critiche di chi è rimasto deluso dal villaggio, e illuso da una pubblicità che molti hanno trovato al limite dell'ingannevole. "Era ora", "finalmente", ha commentato qualcuno alla notizia della chiusura anticipata del "Sogno di Natale". C'è chi analizza la vicenda in maniera più pacata: "Le critiche sono arrivate perché non siete stati onesti, se per problemi logistici e atmosferici non siete riusciti a creare quello che avevate promesso, non dovevate aprire e rimborsare tutte le persone che hanno creduto alla vostra pubblicità. Oppure abbassare il costo del biglietto e dichiarare ciò che c'era e ciò che non era stato possibile fare. Le persone avrebbero apprezzato l'onestà e magari sarebbero venute con un atteggiamento diverso". E chi lancia un monito agli organizzatori: "Tornate solo se siete in grado di promettere ciò che pubblicizzate. Si tratta di un Villaggio di Natale a Milano nel mese di Dicembre. Bisognava prevedere delle condizioni meteorologiche avverse prima di vendere migliaia di biglietti calcolando che ci sarebbero stati dei bambini". Monito che, dopo il Sogno-incubo di Natale, chiunque vorrà allestire qualcosa di simile a Milano farà bene a tenere presente.

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