Milano, il sindaco Sala archiviato per la casa in Svizzera non dichiarata: rischia solo una multa

Il giudice per le indagini preliminari di Milano Laura Marchiondelli ha ufficialmente archiviato l'inchiesta nei confronti di Beppe Sala, indagato per falso ideologico in merito alla mancata dichiarazione della casa in Svizzera tra le sue proprietà. Il "caso" si era aperto in piena campagna elettorale e riguardava l'anno precedente. In un'autocertificazione del febbraio 2015, firmata in qualità di commissario unico di Expo (quindi da amministratore pubblico), Sala aveva dimenticato di riportare la dichiarazione sulle sue proprietà mobiliari e immobiliari all’estero: tra queste una casa in Engadina e le quote azionarie di due società.

Dopo che la testata "Il Fatto quotidiano" aveva sollevato il caso, il consigliere regionale Riccardo De Corato (Fdi) aveva presentato un esposto in procura. I pubblici ministeri che avevano indagato sulla vicenda avevano già chiesto l'archiviazione per Sala, in quanto l'episodio non aveva alcun rilievo penale, ma solo amministrativo. Lo stesso sindaco aveva parlato all'epoca di "una semplice dimenticanza", dicendosi pronto a pagare una multa e sottolineando di aver già regolarmente pagato le tasse sulle proprietà non menzionate. Sulla sanzione deciderà adesso la prefettura, alla quale la gip ha trasmesso gli atti. Spetta a corso Monforte infatti decidere eventualmente di irrogare una sanzione amministrativa a Sala per aver violato il decreto trasparenza. Il sindaco ha ribadito: "Se arriverà una multa la pagherò".