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Milano, il procuratore della Repubblica Bruti Liberati in pensione dopo l’Expo

Il procuratore della Repubblica di Milano, Edmondo Bruti Liberati, andrà in pensione il 16 novembre 2015, dopo la conclusione dell’Expo. A comunicarlo lo stesso magistrato in una lettera ai suoi colleghi milanesi, al Csm e al ministero della Giustizia.
A cura di F.L.
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Prima attenderà la fine dell'Expo, prevista per il 31 ottobre di quest'anno. Poi, dopo 5 anni trascorsi a capo della procura della Repubblica di Milano, Edmondo Bruti Liberati, che sarà ormai arrivato a 71 anni – li compirà il prossimo 10 ottobre – andrà in pensione. A comunicarlo è stato lui stesso, in una lettera inviata ai colleghi magistrati milanesi, al Consiglio superiore della magistratura e al ministero della Giustizia. Bruti Liberati ha spiegato che non si avvarrà della proroga prevista per i magistrati ultra 70enni da un recente decreto legge e lascerà la procura della Repubblica di Milano il 16 novembre 2015.

Edmondo Bruti Liberati andrà in pensione dopo l'Expo

La data scelta dal magistrato non è casuale: oltre ad essere il giorno del suo onomastico, infatti, in questa maniera il procuratore della Repubblica di Milano conta di avere il tempo per presentare il quinto Bilancio di responsabilità sociale del tribunale, che conterrà anche un riassunto sull'attività svolta dalla procura. Ma, soprattutto, in questa maniera Bruti Liberati potrà vedere concluso l'Expo 2015, evento che ha visto il procuratore della Repubblica e il suo ufficio impegnati in maniera particolare: basti solo pensare ai tanti scandali emersi, come quello sulla cosiddetta "cupola degli appalti".

Oltre alle inchieste Expo, gli anni in procura di Bruti Liberati sono stati caratterizzati da altre indagini importanti, come quelle contro le infiltrazioni delle cosche di ‘ndrangheta in Lombardia e il "caso Ruby" che ha coinvolto l'ex premier Silvio Berlusconi, che risulta ancora indagato per corruzione in atti giudiziari nel terzo filone dell'inchiesta. Da ricordare anche lo scontro con il procuratore aggiunto Alfredo Robledo, che ha portato poi al trasferimento di Robledo a Torino, nonché il momento forse più drammatico della carriera del magistrato: la strage al tribunale di Milano dello scorso 9 aprile, in cui morirono il giudice Fernando Ciampi, l'avvocato Lorenzo Claris Appiani e Giorgio Erba, testimone in un processo contro l'autore della strage, Claudio Giardiello.

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